Un uomo di pace, sua santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli (la nuova Roma ovvero Istanbul) e guida della Chiesa ortodossa, sarà a Salerno per celebrare, il 5 e 6 maggio prossimi, la festa della traslazione in città delle spoglie mortali del patrono San Matteo.
Il grande annuncio è dato dall’arcivescovo Andrea Bellandi al termine della Messa crismale, concelebrata dal pastore, nella Cattedrale di Salerno, lo scorso Mercoledì Santo.
«Sarà – ha spiegato il presule – una bellissima occasione di incontro e di dialogo con una delle autorità morali più significative da un punto di vista ecumenico. Nei prossimi giorni avremo modo di fornire un programma più dettagliato della visita. Quasi sicuramente celebreremo una messa solenne, il 6 maggio, al mattino. È un sabato. È una bella notizia. Sappiamo quanto il patriarca ecumenico Bartolomeo sia legato da sentimenti di stima e di affetto a papa Francesco e come lo sia stato a papa Benedetto XVI».
Nato nel 1940 nell’isola di Imvros (oggi Gokceada, in Turchia), fu eletto nell’ottobre 1991. Ha lavorato senza sosta per la riconciliazione tra le chiese cristiane acquistando autorevolezza a livello internazionale nella formazione di una coscienza ambientalistica. Ha lavorato per far procedere la riconciliazione con la chiesa cattolica e la comunione anglicana, come con le altre confessioni, attraverso il dialogo teologico e incontri personali con i rispettivi leader. Guida spirituale di circa 300 milioni di cristiani ortodossi nel mondo, occupa “la prima cattedra” delle chiese ortodosse.
Tra i momenti storici di cui è stato protagonista resta indelebile la visita del 16 aprile 2016 al campo profughi di Moria, nell’isola di Lesbo, nel mare Egeo: insieme a papa Francesco, che lo ha più volte definito «amico e fratello», e a Ieronymos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, visitò migliaia di rifugiati, che erano stato accolti dopo essere fuggiti dai loro paesi in guerra.
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