«Recuperare il senso civico» e «sentirsi cittadini» dell’Agro

Nel Discorso alla Città mons. Giuseppe Giudice fa un «elogio del quotidiano», di chi non «chiede il palcoscenico», della «foresta che cresce e non fa rumore, mentre noi siamo attratti dallo schianto di un albero che cade».

Un «elogio del quotidiano», di chi non «chiede il palcoscenico», della «foresta che cresce e non fa rumore, mentre noi siamo attratti dallo schianto di un albero che cade».

Monsignor Giuseppe Giudice ha parlato a chi vive l’ordinario, a chi non «chiede like sui cellulari», nel Discorso alla Città 2023 pronunciato oggi alle ore 20.00 nella Cattedrale di Nocera Inferiore sul tema «…in una città chiamata Nazareth (Mt 2,23): la profezia del quotidiano».

Un appuntamento che si ripete da 12 anni in apertura del novenario in onore di san Prisco, patrono della Diocesi e della città di Nocera Inferiore, per «implorare pace e sicurezza per le nostre città».

È grazie a questi «professionisti dell’ordinario» che si può lavorare per «recuperare il senso civico» e «sentirsi cittadini», costituendo una «Città educante».

I protagonisti del quotidiano

«L’elogio del quotidiano – ha detto il Vescovo – ci porta nelle cucine dove le nostre mamme si impegnano per fare da mangiare; dove lavorano i papà; ci conduce nelle aule scolastiche, nelle botteghe, nelle fabbriche, nei campi, nelle officine, nelle corsie degli ospedali, nei cunicoli delle miniere, nei laboratori delle analisi, nelle aule dei tribunali, negli spazi del volontariato e della carità, nelle serre dei contadini e dei fiorai, sulle barche dei pescatori, nei bar, nei negozi, nei centri commerciali, nelle botteghe dei sarti e degli artigiani, nei laboratori dell’arte, nei luoghi della legalità e delle amministrazioni, nelle nostre parrocchie e case religiose, nelle università, dove si studia e si ricerca, anticipando il futuro».

Collante di una comunità

Il tema scelto, dunque, serve ad aiutare a «cogliere le risorse e la bellezza del quotidiano, dell’ordinario, del giorno per giorno, a cui sempre basta la sua pena e la sua gioia».

L’occasione per ringraziare «uomini e donne che, nel lavoro diuturno e non visto, con tenacia e passione, costruiscono e tengono insieme il tessuto connettivo delle nostre città e dei nostri paesi».

Presenza essenziale e preziosa

Una presenza essenziale e preziosa, vitale: «Se per un attimo si fermassero, si arresterebbe il mondo, mancherebbe il respiro alle nostre città».

Un lavoro, ha detto il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, che chiede e merita rispetto e sostegno: «Da incentivare, riconoscere e valorizzare a tutti i livelli, se vogliamo recuperare il senso civico di una Città che, per essere straordinaria, valorizza l’ordinario, l’usuale, l’ovvio, lo scontato, la riscoperta dell’essere cittadino, abitante di una civitas, ognuno impegnato a renderla più bella e quindi Città educante».

Un lavoro su cui insistere

Monsignor Giudice ha invitato questi «professionisti dell’ordinario ad un Circolo della riconoscenza per ringraziarli, incoraggiarli, sostenerli e, baciando le loro mani, benedirli». Affinché continuino a «rendere un servizio responsabile, gioioso e non intermittente, alla crescita armonica della nostra città».

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