È la domenica dei verdetti. Ultima giornata di campionato per Nocerina, Paganese e Angri. Si conclude oggi per le tre squadre dell’Agro la regular season di Serie D. Gli azzurrostellati, impegnati con il Tivoli, potrebbero festeggiare il ritorno in Serie C. Derby con la Cavese per i molossi; grigiorossi con il Sorrento.
Un derby che vale una stagione
C’è grande attesa a Cava de’ Tirreni e a Nocera Inferiore per il derby Cavese-Nocerina, in programma alle ore 15:00 nella città metelliana, al “Simonetta Lamberti”.
Un match in cui le due formazioni si giocano moltissimo per i loro rispettivi obiettivi. Per gli aquilotti c’è in palio la promozione in Serie C. Infatti, quando mancano 90 minuti al termine della regular season, la Cavese è prima nella classifica del girone H, con gli stessi punti (66) del Brindisi, dopo lo scontro diretto di domenica scorsa cha visto i pugliesi avere la meglio proprio dei metelliani.
La Nocerina, invece, nel match di oggi si gioca la conquista della salvezza diretta. I rossoneri sono tredicesimi con 36 punti, gli stessi dell’Afragolese. Anche se vincessero con la Cavese, per ottenere oggi la salvezza i molossi dovrebbero sperare nella sconfitta o nel pareggio della compagine di Afragola, impegnata sul campo del Molfetta.
Infatti, nel caso in cui Nocerina e Afragolese terminassero la stagione a pari punti, i molossi si classificherebbero comunque dietro per via degli scontri diretti, che sono appannaggio della squadra di Afragola.
Insomma, abbondano le motivazioni da una parte e dall’altra per dar vita ad un derby destinato a non essere dimenticato facilmente dai sostenitori delle due compagini, alla pari del derby giocato nel girone d’andata a Nocera: il 21 dicembre, al “San Francesco d’Assisi”, terminò 2-1 in favore dei molossi.
Intanto, la Prefettura di Salerno ha disposto che la vendita dei tagliandi per la gara sia riservata ai soli residenti nella città di Cava de’ Tirreni. Un provvedimento ampiamente prevedibile.
Paganese, il destino è nelle tue mani
Domenica decisiva anche per la Paganese, che potrebbe conquistare la promozione in Serie C, ad un anno dalla retrocessione dalla terza categoria nazionale.
Gli azzurrostellati saranno di scena a Tivoli, allo stadio “Olindo Galli” (fischio d’inizio alle 15:00), per affrontare la formazione laziale, quattordicesima con 38 punti e in piena lotta per non retrocedere. Il club di Pagani invece, in testa alla classifica del girone G, dispone di appena un punto di vantaggio sul Sorrento secondo.
Dunque i ragazzi di mister Giampà devono vincere se non vogliono complicarsi il cammino ed essere beffati proprio all’ultima giornata.
Saranno circa 450 i tifosi azzurri presenti sugli spalti dello stadio di Tivoli. Molti altri saranno nella città di sant’Alfonso, in largo Mammì, dove l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Lello De Prisco ha fatto installare un maxischermo per la trasmissione in diretta della gara.
«È l’ultima partita, è la più importante, la finale – ha detto alla vigilia della partita il tecnico azzurrostellato Domenico Giampà -. Dobbiamo dare il massimo e siamo pronti a questo. Sappiamo che è una partita difficile, ma noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre forze».
L’Angri può salvarsi e…aiutare la Paganese
Il Sorrento, diretto rivale della Paganese per la vittoria del girone G e la promozione, sarà impegnato al “Pasquale Novi” di Angri. Fischio d’inizio del match alle 15:00.
Mentre i sorrentini lotteranno per ottenere la promozione in Serie C, sperando al contempo in una sconfitta o in un pareggio della Paganese, l’Angri dovrà fare di tutto per conquistare un risultato utile per la salvezza. I grigiorossi sono dodicesimi nella classifica del girone G, appena un punto fuori dalla zona play-out.
In caso di pareggio o di sconfitta per l’Angri, i grigiorossi dovrebbero guardare ai risultati delle dirette concorrenti: il Tivoli, impegnato con la Paganese, e l’Ilvamaddalena, di scena ad Arzachena.
In caso di arrivo a pari punti, il club doriano avrebbe il vantaggio degli scontri diretti a favore con il Tivoli, mentre soccomberebbe nel confronto con l’Ilvamaddalena.
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