Una notte Myrìam riceve un annuncio sconvolgente, che forse non riesce a capire fino in fondo: i pensieri si affollano, le sensazioni si amplificano, la paura arriva come una tenebra. Non può rimanere segreto, non può nascondere al fidanzato Iosef un evento di tale portata, un mistero della vita. La gratitudine e la pienezza l’avvolgono e l’abbracciano, come un’aurea luminosa, più delle stelle.
Gli uomini parlano, sottovoce, guardano, di sbieco, sorridono, di malvagità. E Iosef difende la sua Myrìam con il frutto del suo grembo, allontanandola da ogni cattiveria, mettendosi contro tutto e tutti per la sua pietra angolare, il pilastro della sua casa.
E Myrìam ammira le stelle di notte in una gioia incontenibile, con un amore appena nato e così vigoroso da sollevare il mondo. infine il senso di vuoto, il miracolo della vita che vede la luce di quelle stelle così luminose, che ascolta un canto antico di pastori, che vede suo padre Iosef ed il mondo, per la prima volta.
Erri De Luca racconta la maternità e la vita con una sacralità e un mistero immensi; con parole intense e poetiche riesce a descrivere il volto di Myrìam e di Iosef in un momento così profetico della loro vita insieme.
Un omaggio delicato alla maternità immediatamente prima della manifestazione della vita stessa, quando le paure ed i sentimenti si affollano nelle notti illuminate da stelle e l’amore sovrasta ogni altra cosa. Si diventa madri per un dono sacro e misterioso, un’alchimia divina in cui la scintilla della vita invade una donna e la rende una stella. Ci si avvicina al Cielo, ad una dimensione più alta ed eterea: così sono le madri, una folla di stelle illuminate che guidano ogni figlio, sempre.
Auguri, mamma! Auguri a tutte le mamme!
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