La festa della Madonna dei Bagni (Patrimonio culturale immateriale campano) cade nel giorno dell’Ascensione di Gesù al Cielo. Il giorno prima viene benedetta la Fonte Miracolosa, mentre la sera viene preparato il catino di acqua, arricchito con petali di rose e mentuccia selvatica, a volte anche camomilla.
Viene lasciato fuori, all’aperto, aspettando che Gesù salendo al Cielo benedica quell’acqua che verrà poi usata per purificarsi. Recarsi alla Fonte è un viaggio di purificazione per guarire, non solo dai mali del corpo, ma anche da quelli dell’anima.
Poi l’unzione della fronte con l’olio degli unti, l’olio della lampada di Maria che arde permanentemente nel santuario a lei dedicato. Terminato questo passaggio, si arriva al santuario e dopo aver partecipato alla Santa Messa è possibile salire sul presbiterio per accarezzare, con un fazzoletto o a mani nude, i marmi secolari che lo circondano e girare intorno all’altare.
Emoziona vedere arrivare ancora oggi i pellegrini su carri trainati dai cavalli, ‘o Carrettone addà Maronn ‘e Vagne, accompagnati dalla scorta dei bambini che fanno scivolare sulla strada ‘o chirchio. Il carro viene abbellito con fiori di campo e al suono della tammorra, si canta e si balla.
I danzatori sono accompagnati dallo sbattere delle castagnette o nacchere: su questi ritmi si inseriscono le voci dei cantori, che cantano della vita, dell’amore, del lavoro e di una «Fanciulla che nasce da una stella caduta dal cielo, Fanciulla che farà nascere una fonte di Acqua Santa», versi tratti dalla Tammurriata alla Madonna dei Bagni che racconta il significato della festa.
Francesco Fabiano
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.