In occasione del 74° anniversario della posa prima pietra della Città dei Ragazzi, saranno i giovani e lo sport, i protagonisti che accompagneranno la memoria di don Enrico Smaldone e di quel suo sogno che ancora oggi è modello formativo e sociale.
In collaborazione con le rappresentanze scolastiche degli istituti superiori angresi, il Comitato ha inteso organizzare la prima edizione del torneo di calcio a 5.
L’appuntamento con i gironi e le finali è per sabato 8 e domenica 9 luglio, dal tardo pomeriggio, presso il campetto gestito dall’associazione sportiva United in Via Cristoforo Colombo.
L’organizzazione della composizione delle squadre è a cura dei giovani organizzatori che possono essere contattati direttamente ai numeri di telefono indicati in locandina.
Lunedì 10 luglio, alle ore 19.00, in occasione della ricorrenza dell’anniversario della posa della prima pietra della Città dei Ragazzi, è prevista, presso la cappella di Via Adriana, una Celebrazione Eucaristica e un momento di preghiera, in sinergia con la Cittadella Don Enrico, a cui seguirà la cerimonia di premiazione della squadra vincitrice e dei partecipanti al torneo.
“Fare comunità e dare testimonianza di quel sogno di don Enrico che puntò proprio a quelle giovani generazioni, fiaccate dagli esiti disastrosi di quella Seconda guerra mondiale, per lanciare un nuovo modello di formazione ed inserimento sociale – dichiarano dal Comitato – Una sfida complessa ma di estrema importanza, rispetto alle precedenti esperienze di San Giovanni Bosco, del più vicino Bartolo Longo a Pompei o del conterraneo Sant’Alfonso Maria Fusco. Quella città dei ragazzi lanciata dall’americano Padre Flanagan, si attua con sforzi enormi per quel pretino di Angri ma rappresenta un unicum di coralità e compartecipazione educativa e formativa per generazioni”.
“Solo una morte inaspettata, nel 1967, ne interruppe quel percorso, ma in poco meno di quindici anni quella città sui generis produsse frutti importanti con giovani educati alla socialità, alla dignità e rispetto e alla formazione professionale – dichiara il coordinatore del comitato Agostino Ingenito – Con l’avvio del processo canonico e la raccolta di testimonianze, ci siamo prefissati di svolgere un compito di stimolo e sostegno verso progetti che possano trovare sinergia tra istituzioni laiche e religiose per supportare, con nuovi approcci, le giovani generazioni che hanno necessità di modelli credibili, per superare il disagio ed offrire opportunità in un periodo di grandi transizioni. E don Enrico, nostro faro, è il modello giusto. Ringraziamo quanti hanno inteso supportare questa iniziativa tra soggetti privati e pubblici mentre invitiamo a pregare per sostenere il processo canonico e l’auspicato avvio verso la beatificazione”.
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