Finita la scuola i più piccoli hanno bisogno di trascorrere del tempo in compagnia, fare attività divertenti, socializzare, fare nuove amicizie e sperimentare nuove esperienze e il lavoro di squadra. In attesa di godere delle vacanze estive con mamma e papà, quando è possibile, una valida occasione è rappresentata dai centri estivi.
Dopo la ripresa parziale dello scorso anno, negli oratori della nostra diocesi sono riprese le iniziative promosse dalle parrocchie nel periodo estivo.
I Grest e i campi sono tornati a pieno regime e, tra sport e attività ricreative e di socializzazione, rappresentano un aiuto concreto per le famiglie.
«L’Azione Cattolica da sempre pone la sua attenzione alle persone di tutte le età – racconta la presidente diocesana, Anna Aprea – con un’attenzione particolare a partire dai piccolissimi ai giovani, per seguirli e guidarli anche in attività che possiamo dire ludiche. La nostra formazione, i nostri cammini possono contribuire a far sì che il gioco o le attività proposte possano essere momenti in cui far scoprire ai partecipanti la bellezza di essere insieme, di fare comunità, di sentirsi Chiesa».
Attività che creano un legame speciale non solo tra i più piccoli, ma anche con gli animatori, in un ambiente sano e di crescita: «È importante che l’AC collabori attivamente all’organizzazione e all’animazione delle attività estive, in modo da poter sviluppare un percorso che faccia emergere obiettivi formativi, passando attraverso giochi e attività. Bisogna far capire ai genitori – prosegue Anna Aprea – che affidano con fiducia i loro figli che ciò che si propone non è un doppione, magari più economico, di un’animazione di feste da compleanno, ma fanno anche un percorso di crescita umana e spirituale».
Simili iniziative, infatti, rappresentano non solo il sostegno tangibile alle famiglie, ma una concreta occasione di “Chiesa in uscita” tra i più giovani.
Esperienza vissuta in prima linea dall’ANSPI. Cavalieri Erranti è il tema scelto dagli oratori dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia come filo conduttore delle attività estive.
«Don Chisciotte – spiega Antonio Lombardo, presidente zonale ANSPI – rappresenta il simbolo concreto di chi è in ricerca e prova a dare senso alla sua vita, a partire dagli ideali in cui crede, e dai valori di gentilezza, generosità, rispetto che persegue. Una figura eroica e sognatrice che, ci auguriamo, spinga i ragazzi e le ragazze a trasformare i momenti di noia in avventure da condividere con i coetanei e distoglierli dal mondo digitale che li isola e li impigrisce». Un impegno che gli animatori prendono seriamente, cercando di proporre un ampio pacchetto di attività, in modo da coinvolgerli e disintossicarli da un uso costante di smartphone e social network.
«All’inizio è difficile smuoverli dalle loro abitudini – racconta Lombardo –, ma dopo i primi giorni li vediamo rilassarsi e usarlo in rari casi o quando ricevono una telefonata dai genitori». Particolare è lo scambio di esperienze e di comunità che si crea durante le attività dei campi estivi. La rilassatezza di poter godere finalmente delle belle giornate dopo i lunghi mesi trascorsi stretti in una fitta agenda di impegni scolastici ed extra scolastici stimola bambini e giovani ad aprirsi e confrontarsi, a mettersi in gioco in un ambiente sicuro e stimolante.
«Vivere l’oratorio è un’occasione di crescita e formazione sia per i bambini che per gli animatori – conclude il presidente dell’ANSPI – ed è sempre confortante riscontrare che un buon numero di giovani, quest’anno 40, decide di partecipare al corso di formazione per animatori offrendo il loro tempo e le loro competenze al servizio dei più piccoli, andando incontro anche alle famiglie meno vicine alla vita parrocchiale che decidono tuttavia di far vivere ai propri figli la vita dell’oratorio».
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