Caro diario GMG, ti scrivo…
Ti scrivo per raccontarti qualcosa di importante. Ti scrivo per raccontarti il nostro primo giorno in terra portoghese.
Giornata Mondiale della Gioventù: giorno 3.
Anche la seconda notte, trascorsa in pullman, è stata dominata dall’insonnia. Chi ha dormito ha riposato poco e male.
A metà mattinata le lancette dei nostri orologi (o meglio, dei nostri cellulari) tornano indietro di un’ora. È il segnale tanto atteso: il diverso fuso orario ci annuncia che, dopo oltre due giorni complessivi di viaggio, abbiamo varcato il confine portoghese. Anche i segnali autostradali ci annunciano il passaggio all’idioma portoghese.
Poco dopo le 12:00 (ora portoghese) attraversiamo la capitale, Lisbona. Dai finestrini del pullman si intravede il Campo da Graça, la spianata che ospiterà la Veglia del sabato sera e la S. Messa del mattino della domenica. L’emozione inizia a farsi sentire.
I giovani della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno sono tra gli oltre 28mila pellegrini accolti dalle circa 8mila famiglie portoghesi che hanno deciso di aprire le porte delle loro case ai giovani di tutto il mondo.
Il viaggio in pullman prosegue dunque verso Mafra, una cittadina di oltre 50mila abitanti situata circa 40 chilometri a nord della capitale.
Arriviamo a Mafra nel primo pomeriggio. C’è il tempo per consumare un pranzo frugale usufruendo dei ticket riservati ai pellegrini della GMG. Ma non possiamo trattenerci a lungo: le famiglie ospitanti ci attendono.
Caro diario, sono un po’ in difficoltà: non so trovare le parole adatte per descrivere l’accoglienza riservataci dalle famiglie. Fatta salva qualche piccola incomprensione, è un’accoglienza grandiosa, calorosissima, commovente!
Ma non abbiamo molto tempo: dopo esserci sistemati (e rinfrescati), occorre ripartire alla volta di Lisbona. Ci attende la “festa degli italiani” promossa dal Servizio per la pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana. È il primo vero contatto con la GMG, con Lisbona, con i giovani, con il popolo della GMG.
Il viaggio nel pullman di linea e poi in metro e ancora in treno ci fa mescolare con i giovani di altre nazioni. Finalmente! Accanto a noi troviamo alcune ragazze di Parigi. Un folto gruppo spagnolo ci sfida a suon di cori: «España! España!». Ma noi ribattiamo: «Italia! Italia!». Parte l’inno di Mameli. Inconfondibile.
Il Passeio Marítimo de Algés è una grande spianata situata lungo il mare di Lisbona, nella municipalità di Oeiras. È lì che ha luogo la festa. Quando noi arriviamo, la spianata è quasi già piena. Saremo stati 40mila, 50mila, qualcuno dice 60mila, ma poco importa. È un’esplosione di gioia, di entusiasmo giovanile. Che carica!
Se il viaggio in nave ci aveva visti protagonisti di un “miscuglio” di diocesi campane, al Passeio Marítimo de Algés il cerchio si allarga. È un “miscuglio” di giovani da tutte le diocesi italiane: accanto a noi c’è Piacenza-Bobbio, poi Gaeta, ma anche Savona-Noli, Arezzo-Cortona-Sansepolcro. A un tratto ci troviamo di fianco Bolzano, Vicenza, Andria, ma anche Trento, Brescia, qualche diocesi siciliana. Quanti ne siamo!
La festa
Sono le 20:00 (ora portoghese). Inizia la diretta con TV2000. Salgono sul palco i presentatori della serata Carolina Di Domenico e Gabriele Vagnato. Si inizia a ballare, cantare, battere le mani.
Si cena sulla spianata grazie ai ticket messi a disposizione dall’organizzazione.
“Protagonisti” è il titolo della festa. L’esibizione più attesa – inutile negarlo – é quella di LDA, soprattutto per noi campani. L’intervento più accalorato ed energico è quello di don Luigi Ciotti. La pallavolista Cristina Chirichella ci carica.
La brava Giusy Buscemi, citando san Paolo, tocca le corde del cuore. L’operatore umanitario Gennaro Giudetti ci riporta con la mente nei luoghi che ci interpellano come giovani e come umanità, a cominciare dalla Siria e dal Mediterraneo.
Don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, ci introduce alla parte finale della serata: il momento di preghiera con il cardinale Matteo Zuppi e la consegna dei doni alla Chiesa portoghese: una copia del Crocifisso di San Damiano e una statua della Madonna di Loreto.
L’intervento di don Falabretti è il più commovente: «Siamo solo puntini, ma nessuno di noi vuole essere un puntino. Vorremmo che dietro quel puntino emergesse la nostra storia, i nostri sogni. Ma esiste uno sguardo così».
«Alleniamoci ad imparare da Gesù per essere protagonisti», ci dice mons. Zuppi. «Ma il nostro protagonismo non ingrossa la squadra degli individualisti, anzi il nostro protagonismo è quello di imparare a non perdere la nostra vita, che ha un grande valore, enorme».
La festa termina. Si canta l’inno della GMG. I giovani di Nocera-Sarno si fanno riconoscere: improvvisano un enorme girotondo sulle notte dell’inno.
È tempo di rientrare a casa. Si ritorna dalle famiglie di Mafra. Si dorme, finalmente.
Giornata Mondiale della Gioventù: giorno 3.
Caro diario, non è stato facile ricordare tutto questo. Letteralmente: ri-cordare, cioè riportare al cuore. Sta vivendo tante emozioni, non riesce a contenere tutto. È anche per questo che ti scrivo e che ti scriverò domani.