«È la nostra sfida, quella di un mondo nuovo che rispetta le persone, la natura, e crede in una nuova economia, basata non solo sul profitto di pochi, ma nel benessere di tutti…». Così David Sassoli nella vigilia del Natale 2021, poco prima che si aggravassero le sue condizioni di salute, in un ultimo messaggio.
Giornalista di valore, prima della carta stampata poi nella Rai, formatosi nell’Agesci e nel gruppo romano della Rosa Bianca, associazione di cultura politica, partecipò all’esperienza della Lega Democratica con Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Roberto Ruffilli, Paola Gaiotti.
Possiamo senz’altro affermare che tutto il suo impegno politico nelle istituzioni europee sia stato orientato dal costante senso della sfida a costruire un mondo nuovo. Una sfida a cui si sentiva chiamato in prima persona, con la forza mite della sua cultura e il nerbo dei suoi valori profondamente rispettosi dell’uomo.
Da presidente del Parlamento europeo è stato un instancabile tessitore di dialogo, rispettoso con gli avversari, ma senza mezze misure nel denunciare gli attentati alla libertà e alla democrazia che pure in Europa spiravano dai venti del nazionalismo esasperato.
Ha guidato il Parlamento europeo con saggezza e lungimiranza nel periodo della pandemia, cogliendo ogni occasione per orientare tutte le Istituzioni europee e gli Stati dell’Unione a far fronte comune, a lavorare insieme per affrontare la gravissima crisi sanitaria ed economica.
Saggezza, per la ferma consapevolezza che di fronte alle sfide complesse della contemporaneità «ci si salva solo insieme». Lungimiranza, per intravedere le minacce alla pace che si addensavano ai confini dell’Europa e spingere sulla via del dialogo e del multilateralismo.
Nell’ottobre 2020, nel messaggio per la marcia della pace sottolineava che «l’unità dell’Europa è ancor più il motore necessario per andare avanti» per preservare la pace, rimarcando al tempo stesso la necessità per l’Unione europea di rimettersi in discussione per ritrovare una «etica della persona» su cui ricostruire il proprio futuro.
Nel dicembre 2021 partecipa al suo ultimo Consiglio europeo con un intervento che è un programma politico per il futuro. Nel sottolineare che l’Europa «ha bisogno di un nuovo progetto di speranza che possa incarnare la nostra Unione, i nostri valori e la nostra civiltà» indica tre «assi forti» intorno a cui sviluppare questo progetto: un’Europa che innova, un’Europa che protegge, un’Europa che sia faro.
Innovazione, non solo nella diffusione democratica delle nuove tecnologie, ma soprattutto nel rinnovare le istituzioni, gli stili di vita, la coesione sociale.
Credo che l’eredità più grande che ci lascia David Sassoli sia il suo amore per la democrazia, come via per la realizzazione di società solidali, interdipendenti, fraterne. E il suo amore per l’umanità tutta. Sì, perché nella sua dedizione a questo pezzo di umanità chiamato Europa non ha mai perso l’orizzonte della mondialità, della consapevolezza cristiana della fratellanza universale.
Argia Albanese, Presidente del Movimento politico per l’Unità
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.
- Battistero di Santa Maria Maggiore: protocollo per la valorizzazione congiunta
- Lettera di Natale 2024: domani la presentazione a Orta Loreto
- Scuole cadenti
- Chiamati ad organizzare la speranza
- Lino Barbieri testimonial del Progetto Famiglia Cooperazione