Si è lavorato alacremente nelle calde settimane estive per dare corso al PNRR nella fase di progettazione degli ambienti di apprendimento.
Con il Piano Scuola 4.0 il Ministero dell’Istruzione ha investito due miliardi di euro per trasformare in ambienti innovativi di apprendimento centomila aule e laboratori delle scuole di ogni ordine e grado. Se l’aggiornamento dei laboratori è in corso già da alcuni anni, si pensi a quelli scientifici, di grafica e design, di robotica o di produzione digitale, la trasformazione sostanziale riguarda, invece, l’aula scolastica. Una vera rivoluzione nella metodologia didattica che investirà l’architettura delle aule tradizionali improntate, finora, alla lezione frontale.
Entriamo nello specifico attraverso alcuni esempi.
Con gli ambienti innovativi disciplinari o multidisciplinari l’aula è assegnata ai docenti di un dipartimento o di più dipartimenti e in questo modello saranno gli studenti a spostarsi per raggiungere i professori. Gli arredi saranno strutturati in isole di lavoro e gli alunni, in gruppo, condurranno ricerche su un tema prestabilito dagli insegnanti avvalendosi di software didattici.
Ci saranno aule tematiche, tra le quali la più accattivante è sicuramente quella immersiva, uno spazio di apprendimento in cui un triplo schermo consentirà di utilizzare video, immagini, presentazioni e, soprattutto, ambienti virtuali 3D in cui i discenti potranno esplorare spazi e contenuti in modo interattivo. E ancora, l’aula Debate, che riproduce un tipico spazio da talk show, svilupperà competenze trasversali come le capacità comunicative e di pensiero critico.
Lo scopo di tutto questo è quello di formare ragazze e ragazzi alle professioni digitali del futuro.
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