La reliquia di san Francesco d’Assisi visita l’Agro nocerino sarnese. Dal 2 al 16 marzo ci sarà la peregrinatio della reliquia del sangue di san Francesco stimmatizzato.
Un’occasione favorita dall’ottocentesimo anniversario dal ricevimento delle stimmate da parte del fraticello d’Assisi, avvenuto a La Verna nel 1224.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Ordine francescano secolare e dalla chiesa di San Francesco d’Assisi di Angri.
Sabato 2 marzo, alle ore 17.30, ci sarà l’accoglienza della reliquia presso il convento francescano di via Risi ad Angri.
Domenica 3 marzo, alle ore 17.30, ci sarà la processione con la reliquia dal convento alla parrocchia di San Giovanni Battista, dove alle ore 18.00 è in programma la Santa Messa.
Nelle comunità del territorio
Dopo la celebrazione domenicale, il reliquiario visiterà diverse comunità del territorio.
Il 4 e 5 marzo sarà nella parrocchia di Sant’Antonio ad Orta Loreto in Sant’Egidio del Monte Albino.
Il 6 marzo sarà presso il monastero di Santa Chiara a Nocera Inferiore, poi il 7 e l’8 marzo rispettivamente nelle parrocchie angresi di Santa Maria delle Grazie e di Santa Maria di Costantinopoli.
Il 9 marzo sarà presso la parrocchia Santa Maria dei Bagni in Scafati.
Domenica 10 marzo la reliquia di san Francesco sarà portata nella parrocchia della Santissima Annunziata in Angri e lunedì 11 nuovamente a San Giovanni Battista.
Tappa a Sorrento e poi di nuovo ad Angri
Il 12 e 13 marzo il sangue del Serafico padre sarà portato presso la chiesa di San Francesco in Sorrento. Il 13 sera e la giornata di giovedì 14 marzo il rientro ad Angri, nella parrocchia Regina Pacis.
Il 15 marzo sosta a Pagani, nella parrocchia Santa Maria delle Grazie. La peregrinatio si concluderà a Sarno, il 16 e 17 marzo, presso la parrocchia di Santa Maria della Foce.
Ogni parrocchia ha organizzato un programma ad hoc, con incontri, preghiere e la Messa.
La storia
L’anno 2024 è la ricorrenza dell’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco.
Le antiche biografie raccontano che Francesco d’Assisi nell’estate del 1224, in un momento di crisi umana e spirituale, si ritirò sul Monte della Verna, in provincia di Arezzo.
«L’esperienza delle stimmate, esperienza di dolore e amore, è diventata per Francesco dono da custodire con responsabilità e umiltà, ma anche l’inizio di un “canto di lode” compiuto nella sua vita e raccontato nei celebri componimenti letterari delle Lodi di Dio Altissimo e Cantico delle Creature», si legge sul sito del Santuario.
Il messaggio che scaturisce dall’esperienza della Verna è «parola di guarigione e speranza per tutti gli uomini che può essere nuovamente consegnata a un mondo segnato da tensioni, divisioni e guerre ma anche da desiderio di vita e futuro».