In un mondo oscuro regna una legge non scritta, in mano al clan più forte, quello che controlla locali, prostituzione e spaccio.
Totò, Dragone, Pippo e Luis scorrazzano sulla Biemmevù nera agli ordini dello Zio, seminando panico, rompendo ogni cosa, entrando di prepotenza nella vita degli altri. Il terrore, le armi, i soprusi si impongono nelle sere e nei posti visitati dalla banda. Il potere viene dalla droga, dall’eroina e dal Fentanyl, che creano non solo dipendenza ma anche una spirale di odio, sangue e violenza senza fine.
Nello spaccio tra gli Scavi, la base di questo clan, c’è un personaggio molto particolare, il Nero. Si muove nell’ombra, nessuno riesce a vederlo, ma possiede una forza capace di uccidere senza armi. I ragazzi gli danno la caccia, fanno un agguanto, ma lui si ritrova poi nella pineta, dove gli alberi ed il buio lo tengono in vita.
Infine, gli equilibri si rompono ed il clan trova un altro assento, dove Totò non è più il benvenuto, privato degli amici, e anche della donna che ama. Le regole non scritte della Famiglia decretano nuovi vincitori e altri nemici.
In questo racconto così crudo e molto forte emerge un mondo di un’attualità sconcertante; quell’universo buio e spaventoso che apre le sue finestre di notte, in luoghi ambigui e pericolosi, dove esiste solo la legge del più forte. La droga, la prostituzione, le rivalità tra i clan sono argomenti così importanti ma spesso non di facile lettura.
Attraverso queste pagine si riesce ad entrare nell’oscurità dell’animo di questi personaggi, spinti solo dalla dipendenza e dalla sete di potere, di sopruso, come una sorta di sopravvivenza, dove prevale solo chi si mantiene forte e capace di eseguire gli ordini. Le ambientazioni notturne nella foresta, nella pineta, vicino al mare, sono molto vivide e ben descritte, così come prevale sempre quell’istinto predatorio quasi animale dei personaggi.
Interessante anche la struttura dei paragrafi, che mescola un po’ le varie storie in una linea del tempo non sempre cronologica, ma che si avvale anche di salti temporali, per ricostruire le varie storie dei personaggi.
Alfonso Tramontano, nocerino di nascita, classe 1978, è un poeta, giornalista professionista. Ha scritto per il teatro diverse opere e cura un blog di scritture.
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