Santa Rita è alle porte. La comunità parrocchiale di Santi Simone e Giuda Taddeo di Nocera Inferiore entra nel vivo dei festeggiamenti in onore di Maria Ss. delle Grazie e della Santa dei casi impossibili.
«Saranno giorni intensi di spiritualità e gioia– ha detto il parroco don Carmine Vitolo –. Questo tempo che il Signore ci offre è prezioso, perché rivolto alla preghiera, alla riflessione e alla comunione della nostra comunità parrocchiale e sarà un’opportunità propizia per incontrarci e fare casa in un luogo tanto significativo per la nostra vita. Vi attendo tutti con gioia».
Il programma religioso si caratterizza, in occasione del Triduo di preghiera in onore di Santa Rita, con la preghiera del Santo Rosario delle ore 17.30 e a seguire la preghiere del Vespro e la Santa Messa delle ore 18.00.
Domani, martedì 21 maggio, la celebrazione del transito della Santa degli impossibili e alle ore 22.30 l’Adorazione Eucaristica e la veglia di preghiera.
Mercoledì 22 maggio, giorno delle celebrazioni per la memoria liturgica della religiosa agostiniana vissuta tra il XIV e XV secolo e canonizzata nel 1900, la banda musicale Associazione Musicamore percorrerà le strade cittadine per scandire il giorno di festa.
Le Sante Messe sono previste alle ore 07.00, 08.30, 10.00, 11.30. Alle ore 12.00 è prevista la recita della Supplica e il bacio alla reliquia della Santa. Nel pomeriggio alle ore 18.30, 20.00 e 21.00.
Domenica 26 maggio la comunità nocerina vivrà gli intensi momenti legati alla devozione in onore di Maria Ss. delle Grazie e di santa Rita da Cascia con la processione delle sacre effigi accolta dalle tradizionali cascate di rose che le cinque contrade Oleandro, Palme, Gelso, Pruno, Magnolia allestiscono al passaggio in un suggestivo e colorato scenario.
A conclusione la benedizione e il rientro in chiesa suggellato dallo spettacolo pirotecnico.
Una curiosità: la storia della devozione a santa Rita a Casolla inizia nel 1900, dopo poco dalla sua canonizzazione, quando il parroco dell’epoca, don Giuseppe Vitolo, fece arrivare da Napoli un’immagine della santa in cartapesta.
La santa che ha portato il segno dei patimenti di Cristo, ovvero la spina nella fronte, di solito è raffigurata da giovane, mentre a Casolla la statua non ha i tratti di una fanciulla, ma quelli di una donna vissuta, ricordandola nella veste di moglie e madre travagliata, con il viso segnato dall’esperienza, le mani rigate dalle vene e dalla fatica.
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.
- Cosa succede subito dopo la morte? Il giudizio particolare
- Ordine francescano secolare: due professioni perpetue a Madonna dei Bagni
- Povertà educativa e povertà ereditata: le emergenze del Dossier 2024
- Un pomeriggio di gioia e creatività in parrocchia
- Politica nostrana e internazionale: dignità e presentabilità