La Scuola di pace di Nocera Inferiore all’Arena di Pace che si è tenuta a Verona, culminata nell’incontro con papa Francesco.
Una delegazione composta dal gruppo nocerino e dal coordinamento provinciale di Libera di Salerno è stata nella città veneta dal 16 al 18 maggio.
Il nostro gruppo composto da dieci persone è giunto nella città scaligera giovedì pomeriggio e ne ha subito approfittato per visitare i luoghi simbolo.
Una visita al balcone di Giulietta, una passeggiata dinanzi alla casa di Romeo, oggi abitazione privata, Palazzo della Ragione, tomba di Cangrande della Scala giungendo poi nella celebre piazza delle Erbe.
Incontri edificanti
Venerdì, il primo di Arena, hanno avuto inizio le attività dell’Arena di Pace presso il centro congressi della Fiera di Verona dove ci siamo congiunti con tutta la delegazione delle Rete dei Numeri Pari (112 delegati).
La nostra era la realtà più numerosa presente all’evento. Essa è l’unione di centinaia di realtà sociali diffuse in tutta Italia che condividono l’obiettivo di garantire diritti sociali e dignità a quei milioni di persone a cui sono stati negati.
Una rete composta da associazioni, cooperative, parrocchie, reti studentesche, comitati di quartiere, campagne, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, reti, fattorie sociali e semplici cittadini.
Durante la mattinata ci siamo divisi in cinque tavoli di lavoro: migrazioni, ecologia integrale e stili di vita, lavoro economia e finanza, diritti e democrazia e disarmo.
Io ho partecipato al gruppo su diritti e democrazia dove ho potuto ascoltare la testimonianza di Mahbouba Seraj, attivista afghana candidata al premio Nobel per la pace per i diritti delle donne del suo Paese, e di don Luigi Ciotti, presidente di Libera contro le mafie.
Nel pomeriggio si è tenuta l’assemblea della Rete dei Numeri pari discutendo del ruolo della stessa in prospettiva futura, alla luce del momento storico attuale.
Un sabato con papa Francesco
Passando al sabato, ultimo giorno dell’evento, ci siamo spostati all’interno dell’Arena dove dapprima c’è stata la restituzione dei tavoli di lavoro del giorno precedente, con la testimonianza degli ospiti internazionali che avevano già relazionato.
Nella seconda parte della mattinata ci ha raggiunti papa Francesco che ha risposto alle domande derivanti dai lavori e ascoltato testimonianze come quelle dell’israeliano Maoz Inon, al quale sono stati uccisi i genitori da Hamas il 7 ottobre, e il palestinese Aziz Sarah, al quale l’esercito israeliano ha ucciso il fratello.
Al termine di questo momento si sono stretti in un abbraccio con il pontefice che ha emozionato i 12.000 presenti sugli spalti dell’arena di Verona.
Ultimo momento dell’Arena di Pace è stata la Santa Messa celebrata dal Santo Padre dinanzi a 31.000 persone.
Dopo esser rientrato a casa mi rendo conto di aver vissuto un momento unico avendo avuto la possibilità di conoscere cose nuove, incontrare moltissime persone ma soprattutto per aver potuto incrociare il mio sguardo con quello del Papa.
Spero che presto nel mondo regni la pace: soprattutto in Palestina, in Ucraina e ovunque ci sia conflitto. Intanto, noi proviamo con il nostro impegno ad essere “artigiani di pace”.
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