“Lo trovi acceso la stella del mattino” è il titolo degli Orientamenti che il vescovo mons. Giuseppe Giudice ha consegnato alla Diocesi per l’anno pastorale 2024/2025.
La proposta scaturisce dalla meditazione dell’antico inno del Exultet pasquale.
Alla luce della sua fiamma comincia e termina il nostro cammino umano e spirituale. Una luce che non cessa mai di brillare «perché Cristo, luce delle genti, rimane sempre acceso. Egli è la stella radiosa del mattino», scrive il nostro Pastore negli Orientamenti pastorali.
«Siamo invitati a camminare sinodalmente e gioiosamente insieme. Siamo Chiesa in cammino, sempre e di nuovo in Via accompagnati dal Pellegrino e, strada facendo, ci facciamo riscaldare il cuore per raggiungere, Pellegrini di Speranza, la Porta Santa».
Mentre percorriamo le vie che il Signore ci indica, si intravede infatti la Roma felix meta del pellegrinare di tutta la Chiesa nell’Anno Santo che sta per venire.
Tuttavia, ci avverte il Vescovo, prima di partire dovremmo chiederci verso quale Roma siamo in cammino. «Siamo poveri sbandati senza una meta, turisti, o pellegrini di speranza? Cosa cerco? Chi cerchiamo?».
Avendo questo interrogativo sullo sfondo ci immettiamo nella quotidianità e nella concretezza dei nostri cammini personali e comunitari, che non possono che essere scanditi dal calendario liturgico, attraverso il quale ripercorriamo il mistero di Cristo, sempre vivente tra noi.
Mons. Giudice invita la nostra Chiesa diocesana a riscoprire la ricchezza dell’anno liturgico come prima sorgente di ogni iniziativa e programmazione pastorale.
Offrendo questi Orientamenti, impreziositi da otto medaglioni con altrettante opere d’arte, sollecita un cammino che possa attingere anche all’arte e al bello.
Ripartire dalla luce
Ripartire dunque dalla luce, la luce del Risorto, come pellegrini di speranza in un mondo che sembra sempre più vagare nel buio e senza meta.
Ribadendo l’opportunità di far coincidere l’inizio dell’anno pastorale con l’inizio dell’anno liturgico, il Vescovo individua nei primi mesi successivi al riposo estivo il tempo adatto per la programmazione «in sintonia con i Consigli pastorali ed economici delle diverse comunità».
Come bravi contadini è il tempo di preparare gli attrezzi e rimotivare gli operai per arrivare pronti al nuovo anno liturgico-pastorale subito scandito dal tempo di Avvento, tempo di stupore e di attesa, che lascia ben presto il posto al Natale.
Dalla gratitudine per il dono della vita, contemplata davanti al presepe, a quella per il dono della fede, riscoperta in luoghi significativi come il meraviglioso Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore.
E poi ancora il tempo Ordinario, durante il quale riscoprire il dono della Domenica, che lo scandisce, rinnovando ogni settimana la Pasqua del Signore.
Il tempo della Quaresima, quasi un prolungato corso di Esercizi spirituali, e il tempo di Pasqua, primavera dello Spirito. Infine, un’attenzione particolare al tempo Ordinario estivo, non «di semplice vacanza, di vuoto, ma tempo di nuove opportunità pastorali».
Con lo sguardo rivolto a Maria, Stella del mattino e Stella del mare, ci facciamo accompagnare nel nostro cammino da una stella: «La stella è Lui, è Gesù, stella radiosa del mattino».
Don Fabio Senatore
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