Con il Battesimo diventiamo figli di Dio

Quattro fratellini in affido hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo, la più grande ha fatto anche la Prima Comunione nella parrocchia Santa Maria dei Bagni. Una bella esperienza di alleanza educativa.
Accompagnata dalla madrina, Ilaria riceve il Battesimo

«Ti voglio bene forte». Sono le parole che Ilaria (il nome è di fantasia) ha scelto di dedicare in un biglietto a Luisa De Simone, la mamma affidataria che da più di un anno si prende cura di lei e dei suoi tre fratellini, insieme al marito Camillo Cirillo e agli operatori della casa famiglia gestita dalla Cooperativa Sociale Macalù.

Capelli lunghi e occhi grandi, Ilaria sta colorando un disegno seduta al tavolo della cucina mentre Sabrina, 8 anni, Giuseppe, 6 anni, e Luca, il più piccolo, di appena 3 anni, giocano in una stanza attigua sotto lo sguardo vigile e premuroso di una operatrice della struttura. Anche i loro sono nomi di fantasia.

Ilaria quest’anno ha sostenuto l’esame di terza media ma questa non è l’unica tappa importante di questi mesi intensi: l’adolescente, costretta dalla vita a diventare grande troppo in fretta, ha ricevuto la Prima Comunione dopo aver ricevuto il Battesimo, lo scorso 7 gennaio, dalle mani del vescovo Giuseppe Giudice nel Battistero paleocristiano di Nocera Superiore. 

«Quando abbiamo scoperto che Ilaria e i fratellini non avevano ricevuto il Battesimo, ne ho parlato con i genitori e, sotto la guida di don Domenico Cinque, abbiamo iniziato il cammino di preparazione» racconta Luisa. Prende forma concreta, in questo modo, la bella espressione “alleanza educativa” perché la comunità Santa Maria dei Bagni, guidata da don Domenico Cinque, le sue catechiste e tutti gli educatori sono divenuti la seconda famiglia di questi bambini, parte integrante e insostituibile nel loro percorso di crescita umana e spirituale.

È la sensibilitàdi Luisa e Camillo, 41 anni di matrimonio il 2 giugno e tre figlie, impegnati da 28 anni nel campo dell’accoglienza, che li ha portati a prendere a cuore il percorso di fede dei quattro bambini. La differenza l’ha fatta la formazione ricevuta: Luisa è cresciuta a Terzigno con le Suore Salesiane che portano avanti il carisma di san Giovanni Bosco: togliere i ragazzi dalla strada, insegnare loro un mestiere, educarli alla Parola del Signore.

«Ho frequentato l’asilo, poi le attività pomeridiane e l’oratorio – ricorda -. In quegli anni c’erano delle direttrici in gamba capaci di trasmettere valori e temprare il carattere. Un punto di riferimento determinante negli anni in cui si forma il proprio orientamento di vita». 

Dopo il matrimonio Luisa e Camillo vanno a vivere a Scafati e prestano il loro servizio nella parrocchia di San Vincenzo. Luisa è impegnata come catechista, Camillo in Caritas e come responsabile degli obiettori di coscienza.

«Mio marito comincia a partecipare ai campi di lavoro in Albania con la Caritas di Nola, costruiscono una scuola, conosce la realtà degli orfani – aggiunge Luisa -. Mi raccontava dei bambini in fila per ricevere in dono le caramelle portate dall’Italia dai volontari. Pazienti ed educati, quando finalmente arrivava il loro turno, da primi della fila ritornavano ad essere gli ultimi: si rimettevano silenziosamente in fila per prendere un’altra caramella».

Nasce così nel cuore il desiderio di fare qualcosa per i piccoli. Camillo lo confida a Luisa, hanno già tre figlie – Mariarosaria, Rosalba e Vania – ma quello slancio trova nella moglie immediata accoglienza. «A Nola avevamo un amico che gestiva una casa famiglia – dicono –, ci ha guidati e indirizzati. Avviato l’iter burocratico, 28 anni fa abbiamo aperto a Terzigno la prima casa famiglia. Non ci conosceva nessuno, né in Tribunale né presso i Comuni. Per un anno non sono arrivati bambini. Poi, finalmente, ci sono stati affidati tre fratellini».

I primi bimbi accolti non si dimenticano mai. Si susseguono altri affidi. «Siamo ancora in contatto con i ragazzi che ci sono stati affidati, qualcuno è rientrato in famiglia, altri sono stati adottati, molti si sono sposati». Con il tempo le case diventano due: «Avevamo in affido bambini piccoli e ci chiedevano di accogliere ragazzi adolescenti, con esigenze completamente diverse, così abbiamo deciso di aprire una seconda casa». 

Poi arriva la scelta di prendere una struttura anche a Scafati. I primi ad arrivare sono stati Ilaria e i suoi tre fratellini una sera di gennaio del 2022. Quattro bambini, di età diverse e con esigenze differenti di cui bisogna occuparsi mentre la famiglia di origine fa il suo percorso. «Abbiamo cominciato a seguirli a 360 gradi» affermano. Luisa capisce che ha bisogno di un aiuto e coinvolge Carolina, impegnata in parrocchia come ministro straordinario della Comunione. 

I bambini non hanno ricevuto il Battesimo, così d’intesa con i genitori e insieme a don Mimmo Cinque e alle catechiste della parrocchia Santa Maria dei Bagni cominciano un percorso di preparazione che passa per l’avvicinamento alla comunità e l’inserimento nelle diverse attività che riempiono e arricchiscono la vita di questi piccoli.

La prima a ricevere il Battesimo è Ilaria, lo scorso 7 gennaio, dalle mani del vescovo Giuseppe nel Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, affidata a don Fabio Senatore

Il vescovo Giuseppe tiene l’omelia durante la celebrazione del rito del Battesimo nel Battistero paleocristiano a Nocera Superiore

Ad accompagnarla è Martina De Vivo, 21 anni, studentessa universitaria responsabile degli Araldini nel santuario che ha alle spalle una storica presenza francescana.

Dopo due mesi e un cammino di preparazione anche Sabrina, Giuseppe e Luca ricevono il Battesimo dalle mani di don Domenico Cinque. Alla celebrazione partecipano i genitori dei bambini, i nonni e tante persone della comunità che al termine del rito si sono fermati per il buffet organizzato nei locali parrocchiali. Il 26 maggio Ilaria ha ricevuto anche la Prima Comunione. Le catechiste hanno scelto il mese di maggio per il suo primo incontro con Gesù. Quando la incontro, stringendo un pennarello tra le mani, mi racconta della prima Confessione fatta insieme agli altri bambini.

Ti voglio bene forte. Ilaria lo avrà ripetuto anche a Gesù. Mi torna in mente quella strofa della canzone “Fortissimo” di Rita Pavone: (…) in mezzo alla gente, /Vorrei gridare/ Fortissimo/Che ti amo di più/D’ogni cosa/Al mondo. Auguri piccola, sia questa la certezza che ti accompagnerà per tutta la vita.

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