San Benedetto: la festa del rione Ardinghi ad Angri

Anche nella nostra Diocesi è presente un sito dedicato al culto del santo Patrono d’Europa. Si tratta del più antico edificio sacro di Angri.
La statua di san Benedetto presente nel piazzale antistante la chiesa nel rione Ardinghi ad Angri

L’11 luglio la Chiesa celebra la festa di san Benedetto, abate e Patrono d’Europa. Nato a Norcia nel 480 e morto a Montecassino nel 547, è il fondatore dell’Ordine benedettino; fratello di santa Scolastica e autore della Regola benedettina, riassunta nel celebre motto “Ora et labora”, è considerato il padre del monachesimo occidentale.

Anche nella nostra Diocesi è presente un sito dedicato al culto del santo di Norcia. Si tratta dell’antica chiesa situata nel rione Ardinghi di Angri, la cui costruzione risale ad un tempo compreso tra il VII ed il IX secolo: datazione che ne fa l’edificio sacro più antico della città doriana e uno dei più risalenti dell’intero Agro.

La chiesa, piuttosto piccola ma con una pianta a tre navate, custodisce anche un pregevole polittico del 1503 attribuito al pittore Cristoforo Scacco di Verona. Esso raffigura la Madonna con il Bambino nell’atto di essere incoronata, con affianco i santi Pietro, Giovanni Battista, Benedetto e Sebastiano.

Il polittico del 1503 custodito nella chiesa di san Benedetto

L’11 luglio di ogni anno i fedeli del rione Ardinghi di Angri, che fanno parte della comunità parrocchiale della SS. Annunziata e di S. Maria del Carmine, si ritrovano per celebrare la festa del santo di Norcia.

Stasera alle 19:00 la S. Messa

Questa mattina, a partire dalle ore 9:00, l’antica chiesa ha accolto l’Adorazione Eucaristica. Stasera invece, alle 19:00, ci sarà la S. Messa, che sarà celebrata nel piazzale antistante la chiesa e sarà presieduta dal parroco don Antonio Mancuso.

Un anno, il 2024, particolarmente significativo per ricordare la figura di questo importante santo: ricorre, infatti, il 60° anniversario della proclamazione di san Benedetto quale patrono principale d’Europa da parte del papa san Paolo VI, che il 24 ottobre 1964, nella bolla Pacis Nuntius, lo definì “messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente”.

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