Don Antonio Mancuso compie 60 anni. Auguri al parroco della SS. Annunziata e del Carmine

Il parroco originario di Sarno e in servizio pastorale ad Angri oggi compie 60 anni
Don Antonio Mancuso durante la trasmissione radiofonica che conduce su Radio Base

Il 2024 è l’anno di un doppio anniversario “tondo” per don Antonio Mancuso, parroco della comunità parrocchiale Santa Maria del Carmine e della SS. Annunziata di Angri.

Infatti, il 18 agosto compie 60 anni e il 29 settembre festeggia dieci anni di servizio pastorale nella comunità angrese.

Don Antonio, primo di tre figli, nasce a Sarno il 18 agosto 1964 da Leonardo e Maria. Vive e orbita attorno alla parrocchia sarnese di Sant’Alfonso, dove riceve i sacramenti.

Dopo il diploma entra subito nel mondo del lavoro, ma negli anni sente sempre più forte il desiderio di Dio.

La scelta di Dio

Per soddisfarlo, a 21 anni decide di studiare filosofia e teologia, ma dopo un periodo sofferto, accoglie la chiamata del Signore ed entra in seminario nel 1986.

Ordinato diacono nel 1990, presta servizio nella parrocchia del Corpo di Cristo a Pagani. Durante la preghiera presieduta da san Giovanni Paolo II, a Pagani il 12 novembre del 1990, legge il Vangelo in una piazza Sant’Alfonso gremita.

Riceve l’ordinazione sacerdotale dalle mani dell’allora vescovo mons. Gioacchino Illiano il 26 ottobre 1991 nella Concattedrale di Sarno.

Ordinazione presbiterale: mons. Gioacchino Illiano impone le mani sul capo di don Antonio Mancuso

Inizialmente, è viceparroco nella parrocchia Santa Maria del Carmine di Pagani e contestualmente è nominato responsabile della Caritas diocesana. Successivamente, diventa parroco nella sua parrocchia d’origine (Sant’Alfonso a Sarno), restandovi per tredici anni e nel frattempo è assistente giovani per l’Azione Cattolica diocesana.

Ma l’impegno coi giovani non è certo una novità per don Antonio, poiché già dal 1990 – e per i successivi 24 anni – accanto alle attività pastorali si dedica all’insegnamento della religione cattolica negli istituti secondari di I e II grado.

Nominato parroco di Maria Santissima delle Tre Corone, compatrona di Sarno, vi resta per nove anni, unendo anche l’impegno presso l’Ufficio pastorale familiare dove si occupa di formare cristianamente le coppie e di fornire ascolto a quelle in crisi: proprio in un corso di formazione per la pastorale familiare incontra papa Francesco.

Il ministero ad Angri

Nel 2014, il vescovo mons. Giuseppe Giudice gli propone di seguire un’unità pastorale, ovvero un cammino comune di due parrocchie angresi, ognuna con la propria identità.

Il compito richiede da subito un grande impegno, tanto che a malincuore, dopo poco, interrompe l’insegnamento nelle scuole.

Delle due parrocchie don Antonio conosceva bene i parroci che per un sessantennio le avevano rette: don Pierino Selvino, parroco di Santa Maria del Carmine e responsabile diocesano degli insegnanti di religione; don Bellino Di Lieto, parroco della Santissima Annunziata, avendo vissuto un’esperienza in questa parrocchia quando era in seminario.

In un atteggiamento di profondo rispetto per l’operato dei suoi predecessori, è stato accolto con fiducia dai fedeli delle due parrocchie, che si sono lasciati guidare per camminare insieme e crescere come un’unica comunità.

Don Antonio presiede la Messa per la festa del Carmine

Due comunità in una

In questi dieci anni ha dato inizio ai lavori di restauro della parrocchia Santa Maria del Carmine e dell’Annunziata grazie all’aiuto della CEI e alla generosità dei fedeli.

Resta sempre il desiderio di mettere mano al restauro di altre due chiese presenti sul territorio parrocchiale.: quella di San Benedetto, la più antica di Angri e tra le più antiche della Diocesi (X secolo); quella di Santa Caterina, il primo ospedale della diocesi nocerina (XVI secolo). Entrambe sono pastoralmente dipendenti dalla SS. Annunziata.

Dal 2018 è chiamato dal Vescovo ad occuparsi anche della cappella del cimitero cittadino. Ad oggi alla sua cura sono affidate ben cinque chiese, con tutti gli onori e gli oneri connessi.

Il rapporto con le Battistine

La sua fortuna è il prezioso aiuto delle Suore Battistine, che ogni giorno supportano le molte attività della comunità parrocchiale.

È stato proprio don Antonio a seguire, il 16 ottobre 2016, la canonizzazione del loro fondatore, sant’Alfonso Maria Fusco.

Dopo san Prisco e sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il parroco angrese è al momento il terzo santo della Diocesi. Ma il territorio in cui opera ha visto compiersi l’infaticabile lavoro anche di un altro illustre sacerdote angrese, don Enrico Smaldone, per il quale è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione.

Don Antonio spera in un esito felice per l’opera illuminante ed essenziale portata avanti dal parroco dell’Ardinghi (quartiere in cui si trovano le chiese affidate alla cura di don Mancuso).

Ma oltre al supporto delle suore, prezioso è l’aiuto dell’Azione Cattolica, del Gruppo Scout Angri 1 (fondato proprio da don Enrico nel 1945), delle due antichissime Confraternite del Carmine e di Santa Caterina, del gruppo Rinnovamento nello Spirito, delle catechiste, dei Ministri straordinari della santa Comunione, che settimanalmente assistono circa quaranta malati, degli strumentisti e cantori e dei numerosi volontari che quotidianamente tengono aperte le chiese in cui non si celebra e che preparano e distribuiscono mensilmente i pacchi di aiuto Caritas.

L’impegno in radio

Ma in una Chiesa in continua evoluzione e proiettata alla modernità, accogliendo la richiesta del Vescovo, don Antonio tiene da diversi anni una rubrica quotidiana su Radio Base dal nome “Buongiorno di Gioia”, un momento di spiritualità e preghiera grazie al quale, attraverso la lettura del Vangelo del giorno e il messaggio del parroco, si affronta la giornata con fiducia e gioia.

Da questa esperienza è nato un calendario annuale che accompagna quotidianamente le persone con una frase pensata e scritta di suo pugno e i cui proventi sostengono le opere parrocchiali.

Un’esistenza piena, un ministero altrettanto denso di stimoli come le sue ventennali esperienze missionarie in diverse comunità religiose dei paesi più poveri dell’Africa, India e America Latina da cui traspare tutta la dinamicità di don Antonio, sempre restio all’autoreferenzialità e discreto nelle sue pur tante attività, a cui non possiamo fare altro che augurare lunga vita nella Vigna del Signore.

Giuseppe Pio Troisi

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