ACR: il campo nazionale raccontato dalle delegate diocesane di Nocera Inferiore-Sarno

Il campo nazionale sul tema “Nelle tue mani. Ragazzi capaci di Dio” si è tenuto dall’1 al 4 agosto a Nocera Umbra
Le delegate di Nocera Inferiore-Sarno insieme ad altri partecipanti al campo nazionale di ACR

L’Azione Cattolica Italiana propone ogni anno varie esperienze di formazione, destinate ai settori giovani e adulti e all’articolazione ACR.

Proprio per i responsabili ed assistenti diocesani, membri di equipe ed incaricati e assistenti regionali dell’articolazione ACR si è tenuto il campo nazionale “Nelle tue mani. Ragazzi capaci di Dio”, dall’1 al 4 agosto a Nocera Umbra, per iniziare insieme questo triennio 2024-2027.

Dalla nostra diocesi di Nocera Inferiore-Sarno siamo partite in tre: io, Maddalena Annarumma, come responsabile diocesana ACR; Tania Corrado, come membro di equipe; Nunzia Di Palma, in veste di incaricata regionale ACR.

La bellezza del campo nazionale

Le esperienze nazionali sono momenti in cui respiri a pieni polmoni l’aria e lo stile dell’Azione Cattolica, dove ti senti a casa anche a chilometri di distanza, in cui ti sembrano famiglia anche persone che non avevi mai incontrato prima nella vita.

È tempo in cui si rafforzano relazioni e ne nascono di nuove, innanzitutto con i membri delle altre diocesi campane e poi con altri dalle diocesi di tutta Italia, da Aosta a Cefalù.

Dopo alcune ore di viaggio, siamo arrivate a destinazione nel pomeriggio del 1° agosto e ad accoglierci c’erano i consiglieri nazionali ACR e la responsabile nazionale, Annamaria Bongio. Per me e Tania è stata la prima esperienza per quanto riguarda questo tipo di formazione. Siamo partite cariche di curiosità ed entusiasmo e tornate a casa lo siamo state ancora di più. Tanti gli spunti di riflessione donati e i momenti di spiritualità.

Il primo giorno è stato incentrato su un momento di preghiera, sulle riflessioni di Annamaria Bongio e su un laboratorio che aveva per tema la spiritualità dell’educatore: un educatore non può essere tale se non coltiva prima di tutto la propria spiritualità e il proprio rapporto con il Signore.

Su questa scia, è stato sviluppato anche il secondo giorno: dapprima, nella mattinata, abbiamo ascoltato l’intervento del presidente nazionale, Giuseppe Notarstefano, “Al suo cospetto, per tutti i nostri giorni…-La spiritualità dell’educatore”.

La spiritualità di Carlo Carretto

Nel pomeriggio abbiamo vissuto il pellegrinaggio verso Casa San Girolamo, a Spello, fondata da Carlo Carretto. Qui, la lectio di don Francesco Marrapodi, assistente nazionale ACR, l’esperienza del deserto sulla tomba di fratel Carlo e la celebrazione Eucaristica con fratel Paolo Maria Barducci, della comunità Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, sono stati forti momenti in cui abbiamo potuto sentire ancora più forte il soffio dello Spirito.

Ci siamo lasciati guidare dalla Parola e da vari interrogativi: è importante vivere dei momenti di riflessione, lontani dal caos del mondo, affinché possiamo chiederci quanto siamo testimoni credibili per i ragazzi che ci vengono affidati, ma questa esperienza di deserto è viva quando non è assenza di uomini ma presenza di Dio.

Focus ragazzi

Nel terzo giorno ci siamo concentrati maggiormente sui ragazzi: abbiamo ascoltato gli interventi di don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni della CEI, e di Alessandra Augelli, docente di pedagogia interculturale dell’Università Cattolica, incentrati sul tema “Piccoli capaci di Dio, la spiritualità dei piccoli”.

Anche qui tanti gli spunti di riflessione donati, per capire che i ragazzi non sono scatole da riempire, ma perle preziose da accompagnare verso la versione migliore di sé stessi. La loro spiritualità va coltivata ed è un qualcosa in continuo movimento.

Molti gli strumenti forniti, ma sicuramente essere educatori significa anche studiare e formarsi continuamente. E a questo proposito, ci sono stati presentati, durante i laboratori, una serie di sussidi che gli educatori ACR possono utilizzare.

Nell’ultima giornata, la presentazione del tema dell’anno “E’ la tua parte!” e le conclusioni del campo. Tanta la nostalgia della partenza, ma ancora di più la voglia di portare e trasmettere agli altri quanto vissuto.

Maddalena Annarumma

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