Il seminarista e l’Eucarestia

Partecipando alla Celebrazione Eucaristica il futuro presbitero impara a configurarsi a Cristo “servo” e “buon pastore”
Un momento dell’Adorazione Eucaristica vocazionale promossa dal seminario “Card. A. Ascalesi” di Napoli

«La partecipazione alla Celebrazione Eucaristica quotidiana, che trova la sua naturale prosecuzione nell’Adorazione Eucaristica, permea la vita del seminarista in modo che in essa maturi una costante unione con il Signore» (Ratio fundamentalis istitutionis sacerdotalis n. 104).

In modo significativo si esprime il documento magisteriale sulla formazione dei sacerdoti, circa il rapporto che sussiste tra l’Eucarestia e coloro che si preparano a ricevere il sacramento dell’Ordine. Questi due Sacramenti nascono d’altronde insieme, alla sera del Giovedì Santo.

Il sacerdote è ordinato soprattutto per presiedere i Divini Misteri e dunque il “Memoriale” della morte e resurrezione di Gesù Cristo.

Partecipando alla Celebrazione Eucaristica il futuro presbitero impara a configurarsi a Cristo “servo” e “buon pastore” che ha dato la sua vita per le pecore, offrendosi sulla croce come vittima di espiazione per la nostra salvezza.

È nella Santa Messa che il seminarista impara a far battere il proprio cuore come il Cuore di Cristo, abbeverandosi “come la cerva ai corsi d’acqua” (cfr. Sal 42) alla sorgente della Misericordia di Dio, per farsi a sua volta canale di misericordia per tutti.

Salvatore Capriglione

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