Benvenuto don Domenico

Lo scorso 29 settembre la comunità San Sisto II di Pagani ha accolto con grande gioia il viceparroco don Domenico Petti
Il momento di festa in parrocchia

Grande momento di gioia per la nostra comunità che domenica 29 settembre ha accolto don Domenico Petti come viceparroco. Durante le Celebrazioni Eucaristiche, presiedute dal giovane presbitero, la comunità lo ha conosciuto e lo ha accolto nel momento più importante per i cristiani: la Mensa Eucaristica.

Una festa vissuta intorno alla tavola, come ogni festa nella nostra tradizione e cultura. Un momento conviviale e allegro, fatto anche di profonde riflessioni, scambi e ascolto.

A dare senso a questa bella novità è stata la Parola di Dio. Parte dello Spirito tolto da Mosè ha investito i settanta anziani.

«Altri hanno profetizzato, com’è e come deve essere in uno vero stile comunitario – ha detto il parroco don Giuseppe Pironti durante l’omelia tenuta per accogliere don Domenico –. La provocazione che la presenza di don Domenico ci lancia – ha continuato – è quella di vincere la tentazione di Giosuè, cioè la gelosia delle nostre sicurezze che ci impedisce di accogliere il nuovo. Come gli Apostoli del Vangelo che si lamentano con Gesù perché qualcuno scaccia demòni nel suo nome ma non li seguiva. Dobbiamo rimettere al centro il Signore – ha concluso – e ricordarci che siamo strumenti troppo fragili per credere di poter fare tutto da soli senza il rischio di crollare sotto il peso della fatica.  Lo Spirito tolto da Mosè e posato sui settanta anziani ci racconta come in Dio divisione e moltiplicazione coincidano: diviso il peso tra gli anziani, moltiplicata la grazia per il popolo. Accogliamo la sfida senza dualità, invitati dal Vangelo a tagliare quella mano o quel piede o quell’occhio che ci dividono, ci spaccano dentro. Tutti diversi ma con un desiderio comune, da strade diverse ma verso la stessa meta».

Ut unum sint, come il vescovo Illiano ha sempre auspicato alla nostra Chiesa, imparando ad amarci gli uni gli altri Sicut Christus dilexit Ecclesiam, come il vescovo Giuseppe continuamente ci esorta. 

Un cuor solo e un’anima sola, sullo stile delle prime comunità cristiane, ricordandoci che più importante di ciò che facciamo è il perché lo facciamo e, ancora di più, per chi!

G.P.

Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts