Giorni di grande grazia quelli vissuti dal 21 al 26 ottobre durante il pellegrinaggio diocesano a Fatima e a Santiago de Compostela. Sono stati giorni speciali perché abbiamo visitato luoghi ricchi di storia e tradizione e perché abbiamo pregato insieme a fratelli di diverse lingue e nazionalità.
Il cuore del pellegrinaggio è stata la celebrazione quotidiana della Santa Messa, ogni volta in una chiesa diversa, a ricordarci che il Signore si incontra ovunque. Il vescovo monsignor Giuseppe Giudice ci ha ricordato: «Siamo immersi nell’amore di Dio e non ce ne accorgiamo, immersi perché amati, amati perché cercati, cercati perché richiamati».
Abbiamo iniziato il nostro cammino a Santiago di Compostela, presso la tomba di san Giacomo Maggiore, dove abbiamo partecipato alla Messa pregando per la pace nelle famiglie e nel mondo. Abbiamo assistito all’oscillazione del Botafumeiro, un enorme turibolo che anticamente veniva utilizzato per purificare l’aria della Cattedrale. Alcuni di noi hanno percorso gli ultimi sei chilometri a piedi, arrivando fino alla cripta che conserva le reliquie di san Giacomo, per poi eseguire l’abbraccio tradizionale alla statua del Santo, un rito che ha un profondo significato per i pellegrini.
Il terzo giorno ci siamo recati al Santuario del Buon Gesù. Dietro l’altare è rappresentato il Calvario realizzato nell’Ottocento. Dopo la Celebrazione, abbiamo proseguito per Coimbra, qui abbiamo pranzato e visitato il memoriale di suor Lucia.
Nel pomeriggio siamo arrivati a Fatima, dove ci attendevano tre giorni straordinari.
Il quarto giorno, il nostro Vescovo ha celebrato la Messa nella Cappella delle Apparizioni. In mattinata abbiamo pregato la Via Crucis e visitato Loa Valinhos, il luogo delle apparizioni dell’angelo ai tre pastorelli. Siamo poi stati ad Aljustrel, il villaggio natale dei tre pastorelli, dove sono ancora conservate le loro abitazioni.
Nel pomeriggio siamo tornati al Santuario, dove abbiamo pregato sulle tombe di santa Giacinta, san Francesco e della serva di Dio suor Lucia. La sera, dopo cena, abbiamo partecipato al Santo Rosario e alla fiaccolata: un’esperienza toccante e commovente.
Il giorno successivo, durante l’omelia della Messa alla Cappella delle Apparizioni il Vescovo ci ha ricordato l’importanza di quel luogo e la semplicità dei tre pastorelli. Dopo la Messa, abbiamo visitato il Museo Luce e Pace e ammirato le opere donate al Santuario.
Nel pomeriggio, dopo pranzo, abbiamo visitato il Monastero di Alcobaça e Nazaré, un tipico villaggio di pescatori con una vista mozzafiato sull’Oceano Atlantico. L’ultimo giorno, alle 10.00, abbiamo celebrato la Santa Messa a Lisbona, nel luogo di nascita di sant’Antonio. Successivamente, abbiamo visitato il centro storico e il quartiere di Alfama, per poi ripartire alla volta dell’Italia.
Non possiamo che esprimere la nostra gratitudine al Vescovo e agli organizzatori di questo pellegrinaggio: abbiamo vissuto momenti intensi e di grande serenità.
Alessandro Bosco
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