«Comportatevi in modo degno del Vangelo di Cristo» è l’esortazione, tratta dalla Lettere di San Paolo Apostolo ai Filippesi, che il vescovo monsignor Giuseppe Giudice rivolge all’Azione Cattolica diocesana.
Un invito «non tanto per riportare la gente in Chiesa, ma per portare la Chiesa tra la gente». Perché «come Chiesa» si faccia «lievitare la pasta in tutti i mondi: affettivi, familiari, culturali, sociali e politici».
Un incoraggiamento che arriva in occasione della Festa dell’Adesione dell’Azione Cattolica Italiana, celebrata ogni anno l’8 dicembre. Un momento significativo per tutti i soci, preceduto dalla consegna delle tessere che è avvenuta in Cattedrale lo scorso 26 novembre.
Monsignor Giudice ha scritto al presidente Agostino Orefice e a tutti i soci per ribadire l’importanza del ruolo dell’associazione nella vita ecclesiale e sociale.
Il testo è scaricabile integralmente dal sito diocesano.
Il Vescovo ha detto: «Siete chiamati a essere una scossa di bene e di moralità nella nostra amata terra dell’Agro»; invitando ciascuno a superare stereotipi e chiusure per abbracciare con coraggio la missione evangelizzatrice.
La sfida dell’essere Chiesa sinodale
Il messaggio insiste sulla necessità di costruire una Chiesa sinodale, fondata sulla comunione e sull’unità, superando il virus dell’individualismo: «Non è una giustapposizione di tanti ‘io’, ma una comunione variegata nella sinfonia che fa la Chiesa».
Un invito chiaro a vivere la dimensione associativa non come un semplice insieme di individui, ma come un corpo unico che si nutre della diversità per arricchirsi e crescere.
Dall’altare alla strada, con lo sguardo al mondo
Monsignor Giudice ha sottolineato la necessità di unire la spiritualità eucaristica alla missione concreta: «Entrate sospinti dallo Spirito nel Cenacolo eucaristico per poi uscire nel mondo, nei mondi affettivi, familiari, culturali, sociali e politici».
In un tempo segnato da incertezze e difficoltà, il Vescovo richiama l’Azione Cattolica a «prendere il largo oltre i porticcioli, verso il mare aperto dell’evangelizzazione», con uno stile che si radica nella Parola e parla al cuore delle persone.
Formazione e testimonianza: le basi della missione
Non manca un appello alla formazione personale e comunitaria: «Non si può evangelizzare senza lasciarsi evangelizzare da una formazione seria, profetica e intelligente». La missione, ha spiegato monsignor Giudice, non è solo portare la gente in Chiesa, ma portare la Chiesa tra la gente, con un linguaggio capace di dialogare con la cultura contemporanea.
Un carisma da custodire e rinnovare
Nel rinnovare l’adesione, il Pastore invita a non perdere di vista il carisma originario dell’Azione Cattolica: «Quello di essere nel cuore della Chiesa per piantare ancora oggi la Chiesa nel cuore della storia». Solo mantenendo questo legame vivo, l’associazione può continuare a essere un segno profetico nella società.
Testimoni e modelli di speranza
Il Vescovo ha infine ricordato figure luminose come Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, esempi di fede e impegno giovanile, che spronano i membri dell’Azione Cattolica a vivere con coraggio il proprio tempo.
«Spes non confundit», ha concluso Monsignor Giudice, affidando tutti alla Vergine Immacolata, «per raccontarci il Vangelo del Figlio, unica speranza affidabile».
Con il suo messaggio, monsignor Giuseppe Giudice invita l’Azione Cattolica a rinnovare la propria adesione come segno di speranza, ricordando che ogni gesto e ogni impegno, anche il più semplice, ha valore se orientato al servizio del Vangelo e della Chiesa. La Festa dell’Adesione diventa così un momento non solo di celebrazione, ma anche di rilancio e di riflessione per una missione sempre attuale e necessaria.
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