Erasmus+ per un gruppo di docenti del liceo scientifico “Nicola Sensale” di Nocera Inferiore.
La coordinatrice del progetto Rosanna Dell’Università (Scienze), Teresa Somma (Lettere), Adele Bolino e Sabrina Annosi (Matematica e Fisica), Daniela Caringi (Storia e Filosofia) e Lina Marrazzo (Lingua inglese) hanno trascorso un periodo di formazione e approfondimento in Finlandia.
Un’opportunità di confronto sulle strategie da introdurre per potenziare l’offerta italiana.
Un’esperienza dalla quale hanno tratto spunti interessanti, a partire dal miglioramento del benessere della comunità scolastica.
Nei Paesi scandinavi è un caposaldo imprescindibile per una buona offerta formativa. Un altro obiettivo è il miglioramento della digitalizzazione, già in corso grazie ai fondi PNRR.
Le professoresse sono state impegnate in due attività: l’affiancamento dei colleghi finlandesi durante l’orario di lezione; un corso di formazione di 25 ore sul sistema educativo finnico. Nel primo caso sono state alla Espoonlahden Upper School di Espoo, per il corso si sono divise tra la KarraKallion School e Leppävaara upper secondary school di Helsinki.
Una full immersion per approfondire «il successo educativo della Finlandia, perché è ai primi posti nelle prove internazionali», ha evidenziato Dell’Università. «Siamo rimaste estremamente colpite dal loro metodo. Loro dicono less is more, cioè faccio di meno, però imparo di più. E poi c’è una cura particolare al benessere del ragazzo, che è prioritario rispetto alla conoscenza e alla competenza», ha aggiunto Somma.
Gli ambienti sono curatissimi: «Ci sono spazi ricreativi, biblioteche, aree comuni. Un’aula di musica immensa. Anche se i numeri sono diversi», ha sottolineato Bolino. La popolazione finlandese è di 5 milioni e mezzo di persone distribuita su un territorio più grande dell’Italia, che conta quasi 59 milioni di abitanti. Diverso il rapporto tra docenti e studenti: «Fiducia e responsabilità sono le loro due parole chiave. Io mi fido di te perché tu sei una persona responsabile, per cui non c’è controllo, c’è una autoregolamentazione. C’è veramente rispetto dell’altro, della persona ma anche della cosa pubblica», ha proseguito Somma.
Dell’Università ha puntualizzato: «C’è da dire anche un’altra cosa, che il benessere dei ragazzi passa attraverso il benessere degli insegnanti. Essere insegnante in Finlandia è un ruolo sociale molto alto perché si ha in mano l’educazione del giovane. Il formatore ha grande importanza».
Ovviamente, il contesto italiano non è secondo a nessuno, andrebbe probabilmente rivisto per quanto riguarda la cura degli spazi e del benessere. «I nostri programmi sono un punto di forza. Come ricchezza di conoscenza e di competenze non abbiamo nulla da invidiare. La nostra scuola, se fatta bene, è una grande scuola», ha chiosato Somma.
Il punto di svolta potrebbe essere «lavorare sul senso di responsabilità da instillare nei ragazzi», l’obiettivo indicato dalle docenti.
Buone pratiche che potranno essere sperimentate il prossimo anno, quando i finlandesi ricambieranno la visita.
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