È inverno, una sera molto fredda, e nevica come accade nelle nostre zone quando il freddo è intenso. Siamo in parrocchia, come ogni sera, con il nostro gruppo numeroso e vivace.
Arriva al parroco la notizia che una vecchietta sta morendo e i familiari chiedono per lei il viatico. Nevica ancora di più; il parroco è anziano e non può andare. Chi va? Sono scelto tra il gruppo, insieme ad una suora e ad una ragazza. Fiocca, ma tanto, e fa molto freddo.
La vecchietta, ammalata da tempo e disabile, vive nel centro storico, verso l’alto dove nevica di più. Se non sai camminare nella neve, è difficile procedere.
Andiamo, Gesù è con noi!
Arriviamo in tempo, con un po’ di fatica, e la signora agonizzante riceve la Comunione a lume di candela, anche l’elettricità ci ha lasciati. La suora, mentre la neve scende, intona il canto della Salve Regina; e mai canto fu più bello, mai liturgia più solenne!
Con grande fatica, sotto la neve torniamo a casa. Missione compiuta! Nonostante la neve che cadeva incessante, Gesù è arrivato a destinazione servendosi di umili persone.
Il mattino seguente, mentre la neve ha coperto ogni cosa, il suono limpido delle campane mi avvisa del decesso della signora. Mi rimane dentro un dolce sapore eucaristico e il canto che continua, come una colonna sonora di speranza, annunciando già, nella neve, la primavera che verrà.
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