Sostegno allo studio: vademecum alle misure adottate dal governo

Si va dalla scuola per l’infanzia alla retta universitaria, inclusi corsi di specializzazione, dottorati di ricerca e master
Gli studenti del Liceo Sensale alle prese con i laboratori artistici

Sostegno allo studio: vademecum alle misure adottate dal governo.

In sede di approvazione della legge di bilancio non è passata la proposta che istituiva un contributo finalmente sostanzioso (sotto forma di voucher) a chi iscrive i propri figli a una scuola paritaria. E la situazione rimane sempre la stessa.

Se per l’iscrizione a una paritaria non sono arrivati finanziamenti diretti, è stato invece aumentato il tetto delle detrazioni per le rette delle scuole paritarie: da 800 a 1.000 euro di tasse in meno da pagare in sede di dichiarazione dei redditi.

In compenso, sono in vigore alcune norme – diciamo che la situazione così sta diventando caotica e poco comprensibile – di sostegno finanziario agli studenti italiani. Vediamo quali.

Mense scolastiche

Per due anni (fino al 2026) è stato istituito un fondo di sostegno alle spese per le mense scolastiche, destinato a contrastare la povertà alimentare nelle scuole primarie.

I contributi saranno erogati alle famiglie a basso reddito che incontrano difficoltà nel pagamento delle rette per la mensa scolastica.

Buona idea, peccato che il fondo in questione sia di mezzo milione di euro per tutta Italia. Francamente esiguo.

Le detrazioni

Non è stata cancellata la detrazione del 19% per le spese sostenute per l’istruzione.

Si va dalla scuola per l’infanzia alla retta universitaria, inclusi corsi di specializzazione, dottorati di ricerca e master.

Tra le spese detraibili rientrano tasse di iscrizione e frequenza, contributi per corsi e laboratori, trasporto scolastico, gite scolastiche e attività culturali.

Non però per l’acquisto di libri e materiale scolastico, una spesa mica da scherzo interamente a carico delle famiglie.

Attività extrascolastiche

È stato istituito un fondo di 30 milioni di euro per il 2025, destinato a incentivare le attività extrascolastiche.

È rivolto agli studenti dai 6 ai 14 anni appartenenti a nuclei familiari che dichiarino un Isee inferiore a 15.000 euro.

Il contributo sarà erogato alle associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del Terzo settore che offrono prestazioni sportive e ricreative ai giovani. Il fondo appare interessante; ma il limite assai restrittivo di chi ne possa usufruire ne inficia in parte l’efficacia.

Fondo rimborso affitti

C’è poi il Fondo per il rimborso dell’affitto degli studenti universitari fuori sede, che ha lo scopo di sostenere le spese abitative degli studenti che scelgono di studiare lontano da casa.

Avrà un finanziamento aggiuntivo pari a 1 milione di euro per il 2025, destinato ad arrivare a 2 milioni annui per il 2026 e il 2027. Anche qui però occorre denunciare un Isee inferiore a 20.000 euro.

Esistono poi altre modalità come le borse di studio o, soprattutto, le riduzioni applicate a seconda dei livelli di reddito, in particolar modo in ambito universitario.

Le modalità favoriscono due categorie di cittadini: quelli estremamente poveri (certi livelli di Isee ne sono l’indicatore più fedele) e quelli che denunciano poco o niente al Fisco italiano.

Nicola Salvagnin/Sir

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