È iniziata sabato 18 gennaio la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Un appuntamento annuale che intende richiamare l’attenzione dei credenti di tutte le confessioni cristiane all’importanza dei temi dell’ecumenismo e della ricerca dell’unità tra le varie Chiese.
La Settimana si conclude tradizionalmente il 25 gennaio, giorno in cui la liturgia – non solo quella cattolica – ricorda la Conversione di san Paolo. Sabato prossimo, in tale occasione, papa Francesco presiederà alle ore 17:30 la celebrazione dei vespri nella Basilica di San Paolo fuori le mura, alla presenza anche di esponenti delle altre confessioni cristiane.
Il tema per il 2025
Il tema scelto quest’anno per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani si ispira al Vangelo secondo Giovanni, ed in particolare al dialogo tra Gesù e la donna samaritana riportato nel capitolo 11: «Credi tu questo?» (cfr Gv 11,26).
Le preghiere e le riflessioni sono state preparate dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose, in Piemonte. I testi sono stati distribuiti anche in tutte le parrocchie della nostra Diocesi.
Oltre alla singolarità di questo anno – anno giubilare per la Chiesa Cattolica –, due ricorrenze impreziosiscono il tema ecumenico: i 1700 anni del Concilio di Nicea e la coincidenza della celebrazione della Pasqua ortodossa e della Pasqua cattolica.
Nicea 325-2025
L’importanza del Concilio di Nicea – celebrato a partire dal 20 maggio del 325 nell’odierna Iznik, nella regione nord-occidentale della Turchia, a un centinaio di chilometri da Costantinopoli (oggi Istanbul) – risiede proprio nel suo carattere “ecumenico”, in grado cioè di coinvolgere l’oikouméne, l’ecumene, ossia l’intera parte del mondo abitata, con riferimento ovviamente a quelle che erano le conoscenze dell’epoca.
Stando alle fonti, ad essere invitati al Concilio furono circa 1800 vescovi, anche se i partecipanti effettivi furono probabilmente “solo” 300, comunque un numero niente affatto banale. Al Concilio di Nicea, che fu presieduto dall’imperatore Costantino, si deve la stesura del Credo che viene ancora oggi recitato la domenica e nelle solennità durante le celebrazioni eucaristiche: Credo che, liturgicamente, prende appunto il nome di Simbolo niceno-costantinopolitano.
Papa Francesco ha di recente annunciato l’intenzione di recarsi in Turchia nel corso di quest’anno per celebrare tale importante ricorrenza insieme ad altri leader cristiani, in particolare insieme ai fratelli ortodossi.
20 aprile, Pasqua cattolica ed ortodossa
E, a legare ortodossi e cattolici in questo anno, sarà anche la celebrazione della Pasqua nello stesso giorno. Una coincidenza particolarmente significativa. Ricordiamo che lo sfasamento tra le due date è dovuto all’adozione di due calendari diversi: quello giuliano per gli ortodossi e quello gregoriano per i cattolici. Nel 1992 il Consiglio ecumenico delle Chiese aveva proposto di far coincidere le due date, ma la riforma non ha mai avuto seguito.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025 toccherà molto da vicino anche la nostra regione. Per la prima volta, infatti, il Consiglio Ecumenico Nazionale ha proposto una celebrazione nazionale dell’Ecumenical Day, che avrà luogo a Napoli.
Il programma di oggi
L’appuntamento è per questo pomeriggio alle ore 16:30 presso la chiesa valdese sita in via dei Cimbri (nelle adiacenze del duomo), per poi raggiungere a piedi la Cattedrale che custodisce i resti di san Gennaro, dove alle 18:00 avrà luogo una celebrazione ecumenica della Parola.
Annunciata la presenza, oltre che del cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, anche di numerosi rappresentanti delle Chiese cristiane che sono in Italia; fra questi anche il metropolita ortodosso d’Italia ed esarca dell’Europa meridionale Policarpo.
Prevista la diretta televisiva sull’emittente Canale 21.
L’anno scorso, in occasione della Settimana di preghiera, la nostra Diocesi aveva ospitato, presso il Battistero paleocristiano di Nocera Superiore, una simile iniziativa a carattere regionale alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Giudice e di altri pastori delle Chiese cristiane.
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