Il 29 gennaio di 58 anni fa il Servo di Dio don Enrico Smaldone concludeva la sua esistenza terrena, colpito da una leucemia fulminante, tra l’incredulità e il dolore dei ragazzi della sua Città. L’infaticabile apostolo della carità aveva lasciato un segno profondo nel cuore della comunità angrese, avendo provato a dare un futuro a quegli adolescenti e a quei giovani che erano usciti dal secondo conflitto mondiale più poveri di come vi erano entrati: poveri di risorse, di mezzi e soprattutto di speranza.
Nel 2020 il vescovo mons. Giuseppe Giudice ha aperto la fase diocesana del processo di beatificazione di don Enrico. Il 13 luglio dell’anno successivo si è insediato il tribunale diocesano per le cause dei santi. Postulatore della causa è don Franco Rivieccio, del clero dell’arcidiocesi di Napoli, mentre la dottoressa Antonietta Abete è la vice-postulatrice.
Due i momenti promossi ad Angri per ricordare questa straordinaria figura e celebrare l’anniversario della sua salita al Cielo.
La tavola rotonda
Domani mattina, alle ore 10:00, nella Casa del Cittadino avrà luogo una tavola rotonda promossa dal Comitato don Enrico Smaldone in collaborazione con il Comune di Angri e l’Azienda Speciale Consortile Comunità Sensibile. “Don Enrico Smaldone oggi. Una prospettiva per i giovani del terzo millennio”, è il titolo dato all’iniziativa, che vedrà la partecipazione dei sindaci dei comuni di Angri, Corbara, Scafati e Sant’Egidio del Monte Albino.
Previsti gli interventi, tra gli altri, del prof. Filippo Toriello, docente universitario e già preside del liceo La Mura di Angri e di don Domenico Petti, responsabile del servizio diocesano di Pastorale giovanile.
«Don Enrico, sacerdote e pedagogista visionario, ideò la Città dei Ragazzi con l’obiettivo di offrire un ambiente in cui crescere, apprendere e sviluppare le proprie potenzialità in un clima di accoglienza e solidarietà – dichiara Agostino Ingenito, coordinatore del Comitato don Enrico Smaldone -. Un progetto innovativo, fondato sulla centralità dei giovani e sull’importanza dell’educazione come strumento di riscatto sociale. Il disagio sociale tra adolescenti e giovani non è un problema insormontabile, ma richiede uno sforzo collettivo e una visione a lungo termine. Per il Comitato riconoscere l’importanza del benessere giovanile significa investire nel futuro della società».
La celebrazione eucaristica
Alle 20:00, invece, presso la cappella dei Santi Sposi Luigi e Zelia Martin sarà celebrata una S. Messa nel dies natalis del Servo di Dio. A presiedere l’Eucaristia sarà mons. Vincenzo Leopoldo, vicario generale della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. L’iniziativa è partita dalla Fraternità di Emmaus e dalla postulazione della causa di beatificazione, che – nella locandina diramata per l’occasione – invitano a partecipare alla celebrazione i familiari e gli amici di don Enrico, i sacerdoti, ma anche «quanti l’hanno conosciuto e quanti desiderano conoscerlo».
Intanto questa sera, alle ore 20:00, sempre nella Cappella Martin, avrà luogo una veglia di preghiera con alcune testimonianze di persone che hanno conosciuto il fondatore della Città dei Ragazzi e ne hanno potuto apprezzare il carisma.
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.
- Vent’anni Insieme: raccontare la vita
- Don Roberto Faccenda incontra i giovani a San Marzano sul Sarno
- Don Enrico Smaldone: 58 anni fa moriva il fondatore della Città dei Ragazzi
- Giubileo dei Giovani: come partecipare?
- Giorno della memoria. Cei: “Condanna per ogni forma di antisemitismo”