Nuovi inizi portano con sé aspettative di opportunità. È un po’ questa la prerogativa delle start up, lanciate sul mercato proprio per proporre innovazione e sviluppo.
Le statistiche italiane raccontano che i settori maggiormente interessati sono i servizi per l’ambiente e per la società; terza la Campania tra le regioni più creative.
La mia classifica delle start up più originali e curiose vede al primo posto la AgriBioM di Battipaglia. La startup salernitana si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di ausiliari per l’agricoltura ottenuti da fonti rinnovabili e scarti agro-industriali. Insomma, prova a mettere un freno all’uso di plastiche di origine petrolifera non biodegradabili che generano elevati danni ambientali.
A seguire la piemontese AWorld che ha creato un’applicazione per promuovere la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico. L’app, chiamata appunto AWorld, si basa su un sistema di gamification che premia gli utenti per le loro azioni sostenibili, come il risparmio di energia, il riciclo o il consumo di prodotti biologici ed offre anche contenuti informativi ed educativi sui temi della sostenibilità, proponendo, inoltre, sfide collettive in collaborazione con aziende e istituzioni.
Chiudono a pari merito la lombarda Circularity, azienda milanese che ha sviluppato la prima piattaforma in Italia che consente alle imprese di riciclare e riutilizzare i loro scarti di produzione nei cicli produttivi delle aziende che le hanno generate o in quelli di terzi, e la pugliese Tuidi che suggerisce come aumentare i profitti di un’azienda anche valutando gli impatti e minimizzando le inefficienze come i buchi negli scaffali, l’eccesso di scorte di magazzino e gli sprechi alimentari.
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