Dopo la sbornia di dicembre/gennaio, a febbraio si diradano le uscite di rilievo per attendere il lancio promozionale dei nuovi prodotti successivamente alla premiazione degli Oscar. Ma grandi film sono comunque in arrivo, anche oltre gli USA.
Il 20 febbraio, infatti, arriva in Italia, dopo il successo di critica in tutto il mondo, “Il seme del fico sacro” di Mohammad Rasoulof, cineasta iraniano incarcerato in patria (e ora per fortuna rilasciato) proprio in conseguenza di quest’opera, ritenuta diffamatoria dal regime e dal Tribunale Rivoluzionario.
Proprio dei famigerati tribunali e delle proteste nei confronti del potere centrale di Teheran si occupa questo teso dramma politico, che fa esplodere, nelle mura domestiche, le contraddizioni e i conflitti della società, sottolineando una volta di più quanto il privato sia inevitabilmente anche politico.
Iman è stato promosso giudice istruttore, proprio nei giorni in cui un movimento di protesta popolare inizia a scuotere il Paese: le giovani figlie sostengono il movimento, mentre la moglie cerca di accontentare entrambe le parti. Potentissimo atto d’accusa contro la connivenza con il sistema e racconto di come ciò che lo Stato propaganda finisca per entrare progressivamente nelle menti dei suoi cittadini, fino a riconfigurarne ogni confine, sia morale che etico. Imperdibile.
Per il secondo consiglio approfittiamo del ritorno in sala di uno dei classici più iconici degli ultimi decenni di cinema: “Blade Runner” di Ridley Scott, anno di uscita 1982, di nuovo al cinema dal 24 marzo prossimo. Una profonda riflessione filosofica sull’esistenza e l’origine della vita immersa in una cupa Los Angeles post-apocalittica, che chiude il cerchio con l’inizio di questo pezzo e con l’epocale incendio, unione incredibile di fantasia e realtà.
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