Quando sono arrivato in Diocesi – 4 giugno 2011 – la rivista Insieme aveva appena sei anni, ma già conteneva in sé, come ogni creatura, le possibilità, le capacità, le intuizioni e i sogni manifestatisi con la crescita nel tempo.
L’ho accolta subito con stupore e meraviglia, credendo da sempre nella forza della penna e del foglio, e sapendo che come ogni bimbo tutto chiede e tutto dà.
L’ho accolta come un dono, una nuova nascita, ringraziando per l’audacia profetica di coloro – Vescovo, presbiteri, fedeli laici – che avevano creduto nel progetto scommettendo sul sogno; comunicare, cioè, la Buona Notizia e le buone notizie della terra dell’Agro, sempre minacciata, ma sempre assetata di speranza e non di pifferai magici che alimentano e vendono illusioni.
In questi anni, aiutato dall’intelligenza appassionata dei direttori, dei membri della redazione, dei referenti e di tanti amatori della comunicazione, la rivista è cresciuta, vivendo le diverse fasi e stagioni di ogni crescita.
Ha attraversato, senza grandi scossoni, la notte della pandemia e la sollecitudine dei più a non usare il cartaceo per un mondo tutto virtuale e online. Sostenuta dalla tenacia degli appassionati, incoraggiata dalla Diocesi, innanzitutto dai lettori, la rivista ha retto, anche dovendo diminuire le copie.
Oggi è ancora qui, giovane e bella, dopo la fase adolescenziale, molto apprezzata da tanti, specialmente al di fuori dei confini, per raccontare storie di speranza e per essere sentinella vigile e puntuale nella realtà del territorio, del mondo e della Chiesa, intingendo sempre la penna nell’inchiostro inesauribile del Vangelo.
Ha retto, e regge, difendendosi con le armi della professionalità anche contro le incomprensioni e i muri di gomma che ostacolano la sua crescita.
Più di una volta l’ho definita «una parrocchia in più», perché come le parrocchie ed insieme ad esse vuole essere una casa tra le case degli uomini, con il suo linguaggio e il suo stile, per arrivare a tanti, e dire bene il bene, che c’è sempre, ci sovrasta ed esonda, allargando il cuore di speranza.
Insieme non è più un bimbo, è cresciuto, è un giovane di bell’aspetto e di belle speranze, si è attrezzato, ha studiato, e come ogni giovane chiede rispetto, attenzione, fiducia, dando credito a tutte le sue possibilità, nascoste o palesi.
Sono certo che, tra le difficoltà e da esse stimolato, Insieme continuerà a crescere e sarà l’orgoglio di chi ha creduto in esso e ha dato cuore, mani, intelligenza, tempo e denaro per farlo venire alla luce.
Ogni nascita, di carne o di carta, ci ricorda che Dio non è stanco delle sue creature, ed ogni genitore o educatore è nella gioia quando il figlio o l’educando li superano.
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