Insieme, voce della comunità diocesana

La rivista diocesana celebra vent’anni. Un cammino che, partendo dai primi passi, ci ha visti raccontare il volto bello della nostra Chiesa e dell’Agro nocerino sarnese, con gratitudine verso lettori e collaboratori.

Una delle prime storie che ho scritto per Insieme è l’esperienza di una coppia di sposi diventati genitori quando ormai non ci speravano più. La bambina aveva otto anni quando li ho incontrati, seduta sul pavimento giocava con le bambole mentre intervistavo la mamma e il papà. Oggi è una bellissima giovane donna, divenuta adulta insieme alla rivista diocesana che quest’anno compie vent’anni. Una cifra tonda che segna l’ingresso definitivo nell’età adulta. Quanta strada fatta dal “numero zero”, andato in stampa a giugno del 2005 e distribuito allo stadio San Francesco di Nocera Inferiore in occasione dell’ordinazione episcopale di don Franco Alfano, oggi vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare.

Dal 2004 stavano lavorando alla creazione di una rivista per dare una voce alla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, dotata in quel periodo solo del bollettino diocesano curato dal compianto mons. Mario Vassalluzzo. Due sacerdoti coraggiosi avevano raccolto questa sfida dalle mani e dal cuore di mons. Gioacchino Illiano, con un pizzico di sana incoscienza: don Silvio Longobardi, primo direttore editoriale di Insieme, e don Andrea Annunziata, direttore responsabile dal 2010. A me affidarono il compito di creare il gruppo redazionale e coordinarlo.

Partivamo da zero, nessuno aveva una competenza specifica nel campo della comunicazione, così la prima scelta fu quella di investire sulla formazione. Mi iscrissi a un master per Operatori della Cultura e della Comunicazione, organizzato dalla Pontificia Università Lateranense. Poi, come spesso si fa quando bisogna generare una creatura nuova, iniziammo a guardare le esperienze di chi prima di noi si era già imbarcato in questa avventura. Gli amici di Agire, settimanale della diocesi di Salerno, condivisero con noi la loro esperienza lavorativa in una due giorni che si svolse presso l’allora Centro diocesano di formazione, oggi Cittadella della Carità don Enrico Smaldone, ad Angri.

Appresi i primi rudimenti del mestiere, mentre gettavamo le basi del progetto, un evento inatteso ci spinse ad accelerare i tempi. Il 14 maggio del 2005, papa Benedetto XVI nominò don Franco Alfano arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Ricordo ancora la telefonata di don Silvio: ero a Roma per l’ultima settimana del master, a luglio avrei discusso la tesi.

Mi disse che stava pensando a un numero monografico da distribuire allo stadio il giorno dell’ordinazione episcopale. Fui avvolta da un sentimento di inquietudine, non eravamo pronti e glielo dissi con grande franchezza. Ma lui mi rassicurò: aveva già buttato giù un menabò del numero e scelto le persone da coinvolgere.

E così il 2 luglio la fiumana di gente che arrivò allo stadio San Francesco di Nocera Inferiore per l’ordinazione episcopale di don Franco Alfano stringeva tra le mani il numero zero di Insieme.

Ricordo ancora l’emozione di vedere quelle pagine stampate per la prima volta e la gioia che si respirava allo stadio. La folla stringeva tra le mani non solo un giornale, ma un segno tangibile di comunione e speranza.

Il giornale diocesano era nato e divenne l’argomento della tesi che discussi dopo qualche settimana. Mons. Claudio Giuliodori, sfogliando quello che fu battezzato il “numero zero”, ci fece i complimenti e disse agli altri corsisti: «Conosco la grande fatica che c’è dietro queste pagine». Parole che avrei compreso in maniera più profonda negli anni successivi.

Dopo l’estate mettemmo a punto i diversi pezzi del grande ingranaggio che si cela dietro una rivista e la seconda domenica di gennaio del 2006 Insieme arrivò per la prima volta in tutte le parrocchie della nostra diocesi e nelle edicole dell’Agro.

Un appuntamento che si ripete da vent’anni grazie all’impegno, alla serietà e alla professionalità dei membri della redazione. A tutti noi è capitato, più di una volta in questi anni, di lavorare anche con la febbre, perché la rivista doveva andare in stampa. In questi anni abbiamo imparato la bellezza del confronto e del lavoro di squadra, un laboratorio culturale che ci ha consentito di affrontare tante sfide: l’avvento dei social, la nascita del sito di Insieme, le sfide della pandemia e del post pandemia.

Non è possibile fare memoria di questi vent’anni senza soffermarsi sui volti. Quelli delle persone che abbiamo incontrato e degli amici che negli anni hanno dato il loro prezioso contributo per la crescita della rivista e che oggi svolgono altre professioni. Così come non possiamo dimenticare i tanti curatori di rubriche che hanno arricchito la proposta culturale di Insieme. E come non ringraziare i Vescovi che ci hanno dato fiducia: monsignor Gioacchino Illiano, promotore della nascita della rivista, e monsignor Giuseppe Giudice, che dal suo arrivo in diocesi ne ha favorito la crescita e lo sviluppo. E non possiamo dimenticare i tanti silenziosi “operatori culturali” delle comunità parrocchiali: grazie al loro impegno, Insieme arriva ogni mese nelle mani dei lettori.

Ripercorrendo con cuore emozionato questi anni, mi sono chiesta come si possa affrontare la fase adulta senza cedere alla tentazione di abbassare l’asticella della qualità. La risposta è una sola: mantenere vivo l’entusiasmo. Questo è il mio augurio per Insieme. Noi continueremo a impegnarci per fare sempre meglio e con passione; voi, invece, continuate a darci fiducia, così da poter continuare a raccontare, insieme, il volto bello della nostra Chiesa diocesana e del nostro territorio.

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