Entro il 2050 è probabile che almeno una persona su quattro sia colpita da carenza duratura e ricorrente di acqua potabile e sono ben prevedibili le conseguenze sul piano della salute e dell’alimentazione. Così si legge in una nota che accompagna il sesto dei 17 obiettivi dell’agenda Onu 2030 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari). che si aprono con l’impegno a sconfiggere la povertà.
La Giornata internazionale dell’acqua 2025, istituita dall’Onu nel 1992, si celebra il 22 marzo sul tema “Salvate i nostri ghiacciai” chiede di riflettere sul rischio di perdere uno dei beni senza i quali non può esserci vita, non può esserci speranza. Un rischio che è messo in evidenza dai continui esodi di persone e popoli da terre dove l’accesso all’acqua è compromesso dai cambiamenti climatici, dove l’acqua viene sottratta con la forza ed il suo possesso è all’origine di conflitti armati spesso dimenticati.
Secondo fonti Onu ben 2,2 miliardi di persone non possono godere di questa risorsa e il dramma viene accresciuto, oltre che dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla cattiveria dei tagli crescenti, ultimi quelli feroci dell’attuale presidenza Usa, agli aiuti umanitari e alla cooperazione allo sviluppo.
A un susseguirsi di egoismi e di sfruttamenti tentano di rispondere piccoli gesti di solidarietà che in diverse aree assetate sono compiuti dal volontariato e dalle missioni cristiane.
Nella loro fragilità ma anche con la loro efficacia territoriale cercano di opporsi alla brutalità dei prepotenti e alla superficialità degli ignoranti.
Questi piccoli gesti, come gli stili di vita quotidiani praticati da semplici cittadini, non sono però delle illusioni? Non è un’illusione la Giornata internazionale dell’acqua? Non è un’illusione l’appello “Salviamo i nostri ghiacciai?”
Sarebbe terribile se fossero solo illusioni e non segni di una speranza che si accompagna alla concretezza. Sarebbe terribile se non fossero i frutti buoni della ragione che lotta disarmata contro la mercificazione anche di beni primari come sono l’acqua e la terra.
Ci sono sulle montagne ghiacciai da difendere per salvare l’uomo e la sua casa ma ci sono ghiacciai nel cuore dell’uomo che devono sciogliersi. Questa impresa non è mai stata facile ma ritenerla impossibile significa tradire le attese e i diritti dei poveri, significa accettare l’ingiustizia e pensarsi padroni del mondo.
Allora anche questo è il tempo di ribellarsi alla prepotenza e alla menzogna che abitano i palazzi e all’indifferenza che abita ancora molte case.
L’acqua parla di vita, parla di speranza. Questa voce si leva con forza nella Giornata mondiale, diventa una parola che scuote, diventa un grido nel silenzio delle coscienze.
Paolo Bustaffa
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.
- La voce dell’acqua
- Emera presenta la cena solidale “Stasera cucino io…col prof”
- Sulle ali della musica
- Palazzo Serra di Cassano ospita Diana Pezza Borrelli
- La devozione a san Prisco dura tutto l’anno