Vivere la Quaresima: elemosina, preghiera e digiuno

Sollecitazioni per come vivere in maniera autentica il cammino quaresimale
Celebrazione del mercoledì delle Ceneri – Foto Siciliani-Gennari/SIR

La Quaresima è un tempo di grazia, un’occasione per tornare all’essenziale e prepararci alla Pasqua con un cuore rinnovato. Il Vangelo del Mercoledì delle Ceneri ci offre tre indicazioni preziose per vivere autenticamente questo tempo: elemosina, preghiera e digiuno. Tre vie che Gesù ci suggerisce per liberarci dal superfluo e ritrovare la bellezza di una vita vissuta nella verità e nella carità.

Elemosina: lo sguardo concreto sui poveri

L’elemosina non è un gesto da compiere per alleggerire la coscienza, ma un modo concreto di guardare i poveri con amore e responsabilità. Spesso ci capita di considerare la carità come un’azione sporadica, fatta di gesti veloci e superficiali. Eppure, il vero senso dell’elemosina è quello di entrare in relazione con chi ha bisogno. Per questa Quaresima, proviamo a impegnarci in un’attenzione vera e concreta verso almeno una persona povera. Magari è qualcuno che incontriamo ogni giorno, un vicino in difficoltà, un senza dimora che incrociamo sulla nostra strada. L’invito è quello di fermarsi, ascoltare, creare un legame. Non solo dare, ma dare con amore.

Preghiera: nutrire la relazione con Dio

La preghiera è il respiro dell’anima, il momento in cui il nostro cuore si apre a Dio. Spesso, però, è ridotta a una pratica abitudinaria, qualcosa da sbrigare in fretta o addirittura da trascurare. Gesù nel Vangelo ci chiede di entrare nella nostra stanza interiore e rivolgerci al Padre con sincerità. Per questa Quaresima, allora, possiamo impegnarci in due cose semplici ma essenziali: partecipare con maggiore serietà alla Messa domenicale e accostarci al sacramento della Riconciliazione. La Messa non è un obbligo, ma un dono: è l’incontro con Cristo vivo che ci nutre e ci trasforma. E la Confessione è il luogo in cui la misericordia di Dio ci rigenera, liberandoci da tutto ciò che appesantisce il cuore.

Digiuno: liberarsi dall’ipocrisia

Quando pensiamo al digiuno, la prima cosa che ci viene in mente è l’astinenza dal cibo. Ma il vero digiuno che Dio desidera è quello che tocca il cuore. Gesù stesso, parlando dei farisei, ci mette in guardia dall’ipocrisia: esteriormente sembrano giusti, ma dentro sono pieni di male. Quante volte anche noi ci nascondiamo dietro parole gentili che in realtà celano giudizi, critiche o indifferenza? Il digiuno di questa Quaresima può essere l’impegno a purificare le nostre parole e le nostre intenzioni. Evitare di dire cose che non pensiamo davvero, smettere di fingere attenzioni che non vengono dal cuore, e soprattutto imparare a parlare meno e amare di più.

Un cammino di verità

Elemosina, preghiera e digiuno non sono pratiche vuote, ma strumenti di conversione. Ci aiutano a uscire da noi stessi, a guardare gli altri con compassione e a rivolgerci a Dio con cuore sincero. Questa Quaresima sia per tutti un tempo di purificazione e di ritorno all’essenziale, per giungere alla Pasqua con un cuore rinnovato e pieno di luce.

Don Andrea Annunziata

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