Ieri, il vescovo ha incontrato i malati, i loro familiari e gli operatori sanitari durante una celebrazione eucaristica nella cappella dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Alla messa presente il direttore generale Antonio Giordano e quello sanitario ospedaliero Alfonso Giordano. A quanti operano nel mondo della sanità ha detto: «Portate il vostro cuore agli ammalati».
Con questo augurio, per una sanità sempre più umanizzata, rivolto a tutti gli operatori sanitari, dai dirigenti ai medici, dagli infermieri ai volontari presenti come sentinelle dell’accoglienza e dell’accompagnamento nelle corsie ospedaliere, monsignor Giuseppe Giudice ha chiuso la celebrazione. Il vescovo ha toccato spiritualmente l’animo dei tanti presenti nella cappella o che hanno seguito da casa la diretta di Telenuova. Nell’omelia ha ricordato che «la malattia è un tempo difficile, ma aperto alla speranza».
Una cattedra, quella della sofferenza, su cui è salito l’apostolo Pietro – ricorreva anche la festa della Cattedra di San Pietro – e sulla quale si fa vicino Maria: «Lei – ha detto il vescovo – ha partecipato al mistero della croce del figlio. Lei è rimasta accanto a quella croce ed è accanto alla croce di ognuno». Non solo conforto spirituale, ma anche presenza fisica quella di monsignor Giudice che è andato incontro agli ammalati abbracciando prima quelli presenti in cappella e poi, con il Santissimo Sacramento, visitando i reparti dell’ospedale nocerino: dal silenzio della rianimazione, dove si attende il risveglio di un caro, al dolore della neurochirugia, alla curiosità dei bimbi della pediatria, ai gemiti di vita della terapia intensiva neonatale.
Presenti alla celebrazione tanti gruppi di volontari, in particolare dell’AVO, dell’Unitalsi e della PUACS. A coordinare l’iniziativa il direttore della pastorale sanitaria diocesana, don Gerardo Coppola, in collaborazione con la cappellanie ospedaliere del territorio e il cappellano dell’Umberto I, padre Raffaele Bufano.