Quando lavorava a Ferrara fece affiggere un bigliettino davanti agli uffici di cancelleria con la scritta: “La cortesia è sempre dovuta, perché il cittadino ci paga”. A colloquio con Antonio Sergio Robustella, presidente del tribunale di Nocera Inferiore, dallo scorso 10 settembre.
Presidente, è arrivato al Tribunale di Nocera Inferiore da pochi mesi, il suo incarico è iniziato formalmente il 10 settembre. E una delle prime cose che ha fatto è stato sistemare le bandiere all’ingresso del Tribunale. A sue spese.
«Sì, le ho comprate io. Erano tutte a brandelli. E, per dare un segnale che la giustizia funziona con il contributo di tutte le parti e nell’interesse comune, ho fatto ridipingere le aste dagli avvocati».
Ho letto la nota che in data 7 ottobre ha inviato al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministero della Giustizia, al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nocera Inferiore.
«Ho scritto un po’ a tutti».
Un’analisi molto dettagliata dalla quale emergono diverse criticità, tra queste l’insufficienza della pianta organica della magistratura. Come ha fatto in così poco tempo a tracciare un quadro così preciso delle necessità di questo Tribunale?
«Prima di assumere formalmente le mie funzioni, ero già venuto per tentare di rendermi conto, da cittadino, di come funzionava il sistema. Ho dedicato i primi giorni a parlare con il personale, con gli avvocati, con tutte le persone coinvolte. Ho letto le statistiche, gli atti, guardato le udienze. Ho cercato di farmi un’idea, da una parte, delle criticità maggiori, dall’altra, delle priorità».
A quali priorità sta lavorando?
«Mettere in sicurezza gli ambienti. Purtroppo questa struttura non è stata adeguatamente curata. Lo scorso mese c’è stato l’allagamento degli Uffici del Giudice di Pace. Qui non devono esserci cronache di tragedie annunciate, bisogna intervenire prima. Ho contattato le parti dell’amministrazione e i compartimenti che si devono occupare, nello specifico, di questo aspetto, in particolare il Provveditorato alle Opere Pubbliche che ho diffidato. Ci sono altre cose da fare, molte le stiamo già facendo recuperando anche vecchi progetti già finanziati che giacevano su un binario morto».