I consigli del nutrizionista per assumere la giusta quantità di frutta.
di Mario Nocera*
La frutta fa ingrassare? Dipende! Se ad una dieta già ricca di alimenti si va a sommare anche la frutta allora sì. Soprattutto quella che contiene più calorie, come banane, fichi, ciliegie, mango, melagrane, ananas, kiwi, uva e, in generale, la frutta secca.
È bene scegliere un tipo di frutta ipocalorica, cioè che apporti meno calorie. È importante scegliere un frutto che sia meno maturo, più acerbo, perché ha meno calorie. Ad esempio, se devo scegliere tra una banana già molto gialla o ancora un po’ verde, è sempre bene scegliere quella verde.
Spesso molti pazienti si presentano allo studio convinti di aver perso molti chilogrammi ed invece restano delusi, perché pur avendo seguito una dieta ipocalorica hanno esagerato con la frutta assegnatagli e, di conseguenza, hanno perso pochi kg.
Il fruttosio è lo zucchero presente nella frutta e da cui prende il nome. Il fruttosio dall’intestino tenue è trasportato al fegato dove viene convertito in glucosio. In quantità elevate può essere convertito in trigliceridi, che saranno depositati nel fegato provocando anche la steatosi epatica o, immessi nel sangue, provocando ipertrigliceridemia responsabile delle malattie cardiovascolari. Una parte, invece, verrà ceduto alle cellule diventando tessuto adiposo. Tra i frutti con minor quantità di zuccheri ci sono: more, mirtilli, lime, anguria, pesche, papaia, mele, pompelmo. Il motto è “mangiare poco, ma bene”.
*Nutrizionista