Una lettura del Natale che stiamo per vivere di Simone Esposito, direttore responsabile di “Coscienza”, rivista del MEIC (Movimento ecclesiale di impegno culturale).
di Simone Esposito*
Non potrà mai essere come gli altri, questo Natale, come niente può essere davvero come prima in questo tempo: la pandemia ha messo in crisi tutto dei nostri mondi, a partire da quelli racchiusi tra le mura di casa, fino a rendere insicuro anche lo sguardo al futuro più prossimo.
Non sarà lo stesso, questo Natale, perché le nostre case non potranno traboccare della solita festa, perché molti abbracci mancheranno, perché i confini di comuni e regioni saranno blindati e molti resteranno fuorisede, perché qualcuno piangerà chi ha perso la vita in questo disastro, e qualcun altro sentirà la paura di un lavoro minacciato, di un progetto di vita che rischia di franare. E forse saremo tentati di sentire minacciata pure la nostra fede, per l’orario anticipato di una messa alla Vigilia o per la tristezza di non poterci stringere le mani dicendoci, proprio quella notte: pace a te e agli uomini che Dio ama.
Eppure, pensateci, non è così. Basta guardare in fondo al presepe, e al proprio cuore. Come in quella scena bellissima del “Don Camillo” di Guareschi in cui Peppone, roso dentro per una brutta faccenda politica, cercò il suo amico-nemico parroco e quello gli mise in mano un pennellino e una minuscola statuetta del Bambino da ridipingere. E il compagno sindaco prese a confidarsi e nel mentre lavorava di fino col pennello e quando «oramai il Bambinello era finito e, fresco di colore e così rosa e chiaro, pareva che brillasse in mezzo alla enorme mano scura, Peppone lo guardò e gli parve di sentir sulla palma il tepore di quel piccolo corpo».
Quel Dio neonato brilla ancora, forse, in mezzo all’enorme mano scura di questo tempo che fa paura. Brilla ancora di più. A patto di ricordarci che Natale è, sopra ogni cosa, fissare lo sguardo su di Lui.
*Direttore responsabile di “Coscienza”,
rivista del MEIC (Movimento ecclesiale di impegno culturale)
(Foto di Salvatore Alfano)