Nel messaggio per questa fine anno, Mons. Giuseppe Giudice evidenzia le tante difficoltà che abbiamo avuto, ma anche i lati positivi che ci sono stati: “i bimbi venuti al mondo, i giovani che nonostante tutto si sono sposati (…) tante situazioni positive che dobbiamo saper cogliere”. Nessuno avrebbe mai previsto un anno del genere (nemmeno gli astrologi di cui non si sente più parlare), ma noi più degli altri abbiamo dalla nostra parte “la Stella della Fede” che deve aiutarci a iniziare “con grande fiducia e speranza il nuovo anno”. Merton scrive che “il tempo può scivolare dalle nostre mani come sabbia o come diamanti” e noi come cristiani sappiamo bene che “Dio abita ogni tempo e ci chiama alla Speranza”, per questo, come gli angeli nella notte di Natale, anche noi come Chiesa siamo chiamati a dare “un supplemento di anima al nostro tempo” per andare oltre ogni negatività e “dare una lettura realistica della nostra vita”. Come i magi che seguivano una stella, anche noi abbiamo la Stella della nostra Fede che ci dice che oltre “il tunnel c’è sempre la luce”. Per questo iniziamo il nuovo anno all’insegna di Maria, così come ci suggerisce la liturgia, per guardare a questo nuovo inizio come “una donna che dà al mondo un bambino, una donna che crede nel futuro e che sa che ogni giorno è nelle mani di Dio”. Il primo giorno dell’anno è anche la Giornata Mondiale della Pace e “la Pace è un Bambino”: quando viene al mondo non sappiamo come sarà la sua vita, ma siamo fiduciosi e pieni di gioia; allo stesso modo dobbiamo essere gioiosi per questo nuovo anno che deve essere per noi come una nuova nascita. Siamo chiamati ad essere “pellegrini della Speranza e non suoi carcerieri” e, “come un pezzo di pane, spezziamo la Speranza per ogni uomo”.
Buon Anno!
Mons. Giuseppe Giudice
