La parrocchia riparte con un nuovo appuntamento: gli incontri con i papà. Dal 30 gennaio, seguendo papa Francesco che ha indetto l’Anno di San Giuseppe, si terrà un itinerario psico-spirituale alla riscoperta della paternità, proprio sull’esempio del santo.
La figura del papà viene messa di nuovo al centro della nostra cristianità e delle nostre famiglie. Abbiamo intervistato un papà della nostra parrocchia per capire come avvicinarsi ad un cammino di fede nonostante gli impegni lavorativi e familiari.
Nome?
«Enzo».
Sei papà da quanto tempo?
«Da circa 6 anni è arrivata una nuova gioia nella mia vita».
Che ruolo svolgi in parrocchia?
«Collaboratore parrocchiale, ministro straordinario e vice adulti di Azione Cattolica».
Come ti sei avvicinato alla realtà parrocchiale?
«Ero già presente in parrocchia come chierichetto fino alla Prima Comunione, dopo una piccola pausa nell’età adolescenziale, a 17 anni l’incontro con don Antonio Mancuso mi ha riavvicinato alla Chiesa».
Che ruolo ha il papà oggi in famiglia?
«Importante, legato non solo al supporto economico ma anche alla cura spirituale e affettiva della famiglia, attraverso la testimonianza diretta nella quotidianità».
Perché un papà dovrebbe avvicinarsi alla vita cristiana seguendo un cammino di fede?
«Per riscoprire davvero il suo ruolo familiare e nella società».
Il ciclo di incontri parrocchiale vuole essere l’occasione per riscoprire nuovi modi per amare con cuore di padre, guardando l’esempio di San Giuseppe, padre amorevole di Gesù.
Dora Robustelli