“Io sono Giuseppe, il vostro fratello! Dio mi ha mandato qui. Egli mi ha stabilito padre” disse il 24 marzo del 2011, giorno dell’annuncio della nomina. I vescovi sono testimoni di un Dio che ama tutti, annunciano il Vangelo, diffondono idee e valori, promuovono iniziative, sono custodi inflessibili di quella dignità che Dio ha donato ad ogni uomo.
Nessuno può misurare questo lavoro, le opere materiale sono visibili ma gran parte delle azioni – i colloqui, le confessioni, gli incontri personali – restano segrete e nascoste. Sono come la pioggia che cadendo irriga i deserti inariditi dalla sfiducia. Per questo non è stato facile scegliere e selezionare gli ambiti e i temi da approfondire né abbiamo la pretesa di aver individuato quelli più importanti. Questo lavoro – seppur incompleto o parziale – fornisce tuttavia un’idea delle scelte preferenziali, dei passaggi e delle azioni fondamentali che hanno segnato questi primi dieci anni di episcopato.
Grazie Eccellenza, per aver amato in modo appassionato questa Chiesa, scrivendo pagine di comunione e condivisione. Il nostro augurio semplice e sincero le giunge dalle pagine del mensile diocesano, che lei ha accolto e promosso (la sua 55esima parrocchia al servizio dell’evangelizzazione!) perché attraverso le comunità parrocchiali, quelle religiose, i gruppi e i movimenti raggiunga tutta la Diocesi. Grazie perché ci ama “Come Cristo ha amato la Chiesa”.
Nello speciale il rapporto del Vescovo con il clero, l’attenzione alle vocazioni e al laicato, l’anno della pandemia, le opere realizzate a favore dei poveri. Tante notizie ed una lunga intervista a mons. Giuseppe Giudice.