Fra Claudio Figliolia è tra le anime del convento di Santa Maria degli Angeli di Nocera Superiore. Uno dei volti più noti della comunità religiosa dei Frati minori francescani. Un “fratello laico” in quanto non ha ricevuto la consacrazione sacerdotale, che oggi ha celebrato i 50 anni di professione religiosa.
Ha vissuto quasi tutti dei suoi 74 anni tra i figli di san Francesco. La sua fu una vocazione giovanissima, a 13 anni era già in convento. Completati gli studi di base all’ombra della spiritualità francescana, scelse di mettersi alla sequela del Poverello d’Assisi. Il 29 maggio 1971, era la festa di Pentecoste come ama ricordare, pronunciò i voti solenni nella chiesa di San Francesco a Vico Equense.
Si era formato nelle comunità salernitane, ma volle quella costiera perché più vicina alla città di Castellammare di Stabia che gli aveva dato i natali e dove viveva la famiglia. In cinquant’anni ha girato tantissimi conventi, dal Nord al Sud del Paese, rendendosi utile in mille mansioni: Mercato San Severino, Bracigliano, Tramonti, Nocera Superiore. Una consacrazione al servizio che ha vissuto anche negli anni romani, quando era all’ufficio fotocopie dell’Antonianum, l’Università Pontificia di via Merulana promossa dall’Ordine dei Frati minori francescani.
I venti anni a San Francesco al campo
Da circa venti anni è a Nocera Superiore, nella comunità di Santa Maria degli Angeli. Si occupa della sacrestia, di tenere in ordine la chiesa, di sistemare gli arredi e i paramenti liturgici, di curare le piante. Magnifico e lussureggiante il giardino realizzato nel chiostro: una meraviglia. Molto pignolo nelle sue mansioni. Questi 50 anni sono stati spesi unicamente per il Signore, una vita impreziosita da devozioni e preghiere.
Questa mattina c’è stato il giusto tributo di gratitudine. Fra Claudio Figliolia ha scelto di celebrare l’importante giubileo religioso durante la Santa Messa delle ore 7.30. Ha rinnovato le promesse nelle mani del guardiano padre Giacino D’Angelo, accompagnato dai suoi confratelli e dagli amici, la “famiglia francescana” della parrocchia guidata da padre Vincenzo Calabrese. Al termine ha regalato un’immaginetta ricordo con il motto “Nihil Umbra”.
Una celebrazione intima, ma molto sentita per ringraziare della testimonianza di amore e dedizione al Padre, alla Chiesa e al prossimo che, sull’esempio del Serafico padre Francesco, il fraticello ha saputo incarnare nella sua vita.
Sa. D’An.