Lo sport è crescita, amicizia e miglioramento personale

Una riflessione del presidente Sergio Mattarella è stata lo spunto per il Primo piano. Un approfondimento sulle Olimpiadi, i talenti nostrani pronti a partire per Tokyo e i giovani talenti

Lo sport è crescita, amicizia e miglioramento personale, ha detto il presidente Sergio Mattarella. La sua riflessione è stata lo spunto per titolare il Primo piano del numero di luglio-agosto di Insieme. Un approfondimento sulle Olimpiadi, i talenti nostrani pronti a partire per Tokyo e i giovani talenti.

«Le Olimpiadi e le Paralimpiadi mandano un messaggio di pace, di fraternità, di universalità». È il significato che il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare alla delegazione olimpica italiana, ricevuta lo scorso 23 giugno nei giardini del Quirinale. Il Capo dello Stato ha consegnato il tricolore ai quattro portabandiera Jessica Rossi, Bebe Vio, Federico Morlacchi e Elia Viviani.

I Giochi a cinque cerchi sono il sogno di ogni atleta. Chi prende seriamente lo sport e l’affronta con dedizione e disciplina è consapevole del significato di questa competizione. Si è disposti a sacrificare tutto pur di raggiungerla. L’Agro nocerino sarnese sarà ben rappresentato alla 32esima Olimpiade. Angelo Crescenzo di Sarno ci racconta l’emozione della vigilia. Il karateka sarà in buona compagnia. Del gruppo fa parte l’italo ucraina Dariya Derkach, che ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a Pagani, e tanti altri atleti campani.

Le Olimpiadi sono anche una fonte di ispirazione per i più piccoli, come Gabriel Russo che nella ginnastica artistica ha raggiunto il tetto d’Italia. I Giochi di Tokyo, richiamando il presidente Mattarella, facciano crescere la percezione dello sport «straordinaria opportunità di crescita, di amicizia, di miglioramento personale».

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts
Leggi tutto

Con Cuore di Padre

Prima dell’indizione dell’Anno di San Giuseppe e della pubblicazione lo scorso 8 dicembre della Lettera Apostolica Patris Corde, papa Francesco si era già soffermato più volte sulla figura paterna. Lo aveva fatto il 28 gennaio del 2015, in una catechesi del mercoledì, nella quale sottolineava che la nostra società, in particolare nella cultura occidentale, appare in tanti casi come una “società senza padri”.