Ecco tutti gli atelti della Campania qualificati alle Olimpiadi di Tokio. Conosciamoli meglio.
Mai così tanti atleti a Tokyo, mai così tante donne: 155. È un numero record, mai raggiunto prima con il genere femminile che rappresenterà quasi per metà la delegazione italiana alle Olimpiadi nipponiche cominciate il 23 luglio.
E l’andamento “nazionale” caratterizza quello regionale, anzi la Campania va oltre il dato perché le donne superano anche gli uomini in termini numerici. Ed alcune ambiscono a pieno titolo a portare a casa una medaglia.
È il caso di Rossella Gregorio, 30enne salernitana, che è tra i 24 azzurri che rappresentano l’Italia della scherma in Giappone. Uno sport che ha spesso sorriso al nostro Paese, con la fresca campionessa italiana di sciabola – cresciuta nel Club Scherma Salerno – che vorrebbe finire sul podio stavolta, dopo averlo sfiorato nella sfida a squadre alle Olimpiadi di Rio del 2016.
Anche quest’anno sarà impegnata in squadra (con Irene Vecchi, Martina Criscio e Michela Battiston), oltre che individualmente. Fra gli azzurri della scherma c’è Luca Curatoli, napoletano 27enne, alla prima competizione a cinque cerchi. Come per Gregorio, prenderà parte sia alla prova individuale di sciabola maschile che alla gara a squadre con Enrico Berrè, Luigi Samele e il capitano Aldo Montano.
Nello staff tecnico al seguito del team Italia ci sono altri due salernitani: il maestro Cristiano Imparato ed il fisioterapista Andrea Giannattasio.
Le Olimpiadi di Tokio si tingono di rosa
Le donne hanno “salvato” il pugilato campano, che in passato ha espresso anche prospetti da medaglia. Il sogno della quinta Olimpiade (sarebbe stato un record) è svanito per il casertano Clemente Russo, così sono due donne a rappresentare l’Italia e la Campania sul ring di Tokyo, la matesina Angela Carini nei 69 kg e la torrese Irma Testa nei 57 kg (che a Rio era stata la prima donna azzurra a partecipare alla rassegna a cinque cerchi).
A parlare campano è anche Giordana Sorrentino, nata all’ombra del Vesuvio ma cresciuta a Fiumicino. Sul ring avrebbe potuto farsi largo pure il giovane sanseverinese Abbes Mouhiidine, uno dei prospetti più interessanti del pugilato territoriale. Ha perso una sorta di spareggio con il campionissimo russo Gadzhimagomedov, altrimenti avrebbe potuto ripercorrere le orme del paganese Gaudiano, presente alle Olimpiadi di Seul del 1988 dove uscì solo ai quarti di finale, ad un soffio dalla zona medaglie.
Tammaro Cassandro, 28enne nato a Capua, prenderà parte ai Giochi nella specialità skeet: lo zio Ennio Falco nel ’96 vinse l’oro in coppia con Benelli che oggi è il suo allenatore.
Fra le presenze campane alle Olimpiadi anche Silvana Stanco, che è stata la prima atleta italiana a strappare il pass per i Giochi chiudendo al terzo posto la gara di trap ai Campionati del Mondo.
Nella squadra azzurra di pallanuoto maschile che sogna la medaglia più preziosa, dopo aver vinto il Mondiale nel 2019, c’è il salernitano Vincenzo Dolce. Anno già d’oro per lui, che si è laureato campione d’Italia con la squadra di club, l’AN Brescia.
Dall’acqua potrebbe arrivare un’altra medaglia, in un altro sport che ha sempre regalato soddisfazioni alla Campania, il canottaggio: la squadra azzurra potrà contare sui quattro partenopei Vicino, Di Costanzo, Abagnale e Castaldo già a medaglia nel 2016.
Fra i tecnici salernitani in partenza per Rio Gennaro Moffa di Mercato San Severino (boxe) e il salernitano Egon Vigna (vela femminile).