Lo aveva annunciato Adnkronos con un comunicato lo scorso 11 ottobre con un titolo compiaciuto: «Superman, il nuovo eroe è bisessuale». Così anche il fumetto entra nel vortice per dare il suo contributo ideologico.
Tra adulti forse questo sarebbe tollerabile, ma che si utilizzi un fumetto rivolto a preadolescenti ed adolescenti per proporre surrettiziamente il nuovo modello di relazioni, amicizia e sessualità con assoluta leggerezza e irresponsabilità, chiede un sussulto di attenzione.
Colpire così duramente e frontalmente su un tema identitario al centro del complesso sviluppo di quella età rivela solo spregiudicatezza e desiderio, perseguito con ogni mezzo, di indurre questa visione assai discutibile. Qui poi non si tratta di essere omofobi – delitto orrendo – si tratta invece di porre a tema in modo più serio la questione dell’identità sessuale.
Il mondo delle favole e dei fumetti ha imboccato una strada per noi, abituati ai racconti di un tempo, davvero irriconoscibile e a tratti pericolosa. Si introducono temi troppo seri per essere dati in pasto ai giovani e giovanissimi lettori, con la disinvoltura tipica di chi deve nascondere l’inganno.
Di fronte allo strapotere dell’industria culturale paladina di queste nuove ideologie, le nostre famiglie non possono stare a guardare. La nostra Associazione ha espresso pubblicamente le proprie perplessità e richiamato le autorità preposte alla tutela dei diritti dei minori (Comitato Media e Minori, CNU, Garante per l’Infanzia). Ma non può bastare.
Occorre essere tutti meno distratti, capaci di cogliere anche queste provocazioni editoriali per farne oggetto di discussione in famiglia, a scuola, in parrocchia: è in gioco la nostra visione dell’umano, delle relazioni uomo-donna, dell’amore e della sessualità, della famiglia e dell’educazione. I ragazzi e le ragazze hanno diritto di capirci qualcosa di più. Il fumetto non può bastare.
Giovanni Baggio – Presidente Nazionale AIART – www.aiart.org