Domenica della carità per l’Ucraina: collette parrocchiali

Entro domani saranno 75 i profughi accolti nelle strutture diocesane, nelle parrocchie e dalle famiglie del territorio Raccolta straordinaria durante le Messe della seconda domenica di Quaresima
Alcuni profughi accolti a Nocera Superiore pregano nella chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli

Domenica della carità per l’Ucraina nelle parrocchie della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. È in programma per domani, seconda domenica di Quaresima, la colletta straordinaria per sostenere i progetti di aiuto della popolazione ucraina e dei profughi di guerra.

A promuovere l’iniziativa è la Caritas diocesana. «È stabilita una raccolta fondi nelle parrocchie per la seconda domenica di Quaresima per gestire l’emergenza diocesana di prima accoglienza», aveva scritto il direttore, don Enzo Di Nardi, nella lettera/appello alla comunità diocesana. Le parrocchie, dopo i primi importanti aiuti, sono chiamate a sostenere ancora una volta, con rinnovato entusiasmo e partecipazione, le azioni predisposte per sostenere profughi e vittime della guerra voluta dalla Russia.

Sono 75 i profughi accolti

Ad oggi sono 54 i profughi accolti nelle canoniche delle parrocchie, in alcune strutture della Diocesi e dalle famiglie. Si tratta per lo più di donne con figli al seguito e qualche ragazza arrivata da sola.

Le parrocchie dove attualmente si accolgono i profughi sono: Gesù Risorto a Pagani, San Michele Arcangelo a Nocera Superiore, Maria Santissima di Costantinopoli a Nocera Superiore, San Giovanni Battista a Roccapiemonte. Alcuni profughi sono stati sistemati anche presso il palazzo vescovile di Episcopio in Sarno e presso Casa Betania alla frazione San Pasquale di Roccapiemonte.

Domani, intanto, sono attesi altri 19 ucraini, arrivando così a 75 persone ospitate dalla diocesi. E lunedì ci saranno ulteriori arrivi di bambini. Insomma, mai come in questo momento sarà importante il contributo dei fedeli della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno affinché si riescano a sostenere i progetti di accoglienza messi in atto.

Riportare i bambini a scuola

I bambini accolti nella parrocchia Gesù Risorto a lezione di italiano

Il prossimo passaggio sarà riportare i bambini a scuola. «Alla luce della Nota diffusa dal Ministero dell’Istruzione, avente come oggetto l’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli – ha spiegato don Enzo Di Nardi –, ci stiamo adoperando per riportare a scuola i bambini che abbiamo accolto, per permettergli il proseguimento, per quanto possibile, del percorso educativo e formativo e ritrovare un momento di normalità nel dramma che stanno vivendo».

Per chi volesse offrire il proprio contributo o dare disponibilità negli aiuti è possibile rivolgersi al centro accoglienza della Caritas della propria città o contattare il proprio parroco.

I parroci, le comunità religiose, le associazioni disposte a supportare la Caritas diocesana in questa prima fase, possono, invece, mettersi in contatto con il direttore diocesano o i referenti dell’équipe di Caritas diocesana.

Coordinare gli aiuti

È importante anche coordinare la grande solidarietà espressa dalla popolazione italiana. «Ci stiamo muovendo secondo il Protocollo del ministero dell’Interno, del ministero della Salute e in stretta collaborazione con la Prefettura di Salerno. Tutte le persone che accogliamo – ha spiegato il direttore della Caritas – si sottopongono al tampone Covid-19 e a ciascuno è assegnato, come normale procedura con gli stranieri che si presentano per richiedere prestazioni sanitarie, un “Codice Identificativo Regionale a sigla STP” (Straniero Temporaneamente Presente), che viene rilasciato dalla struttura Sanitaria».

Il grazie della comunità ucraina

Il Vescovo benedice la comunità ucraina

Sabato scorso, nel corso della Messa per la pace presieduta dal Vescovo nella Cattedrale di San Prisco, il cappellano della comunità ucraina, padre Igor Stus, aveva espresso parole di grande gratitudine per la macchina della carità diocesana.

«Grazie eccellenza per questa Messa. Nei giorni scorsi il vescovo mons. Giuseppe Giudice mi ha chiamato per dirmi: “Io sono con te, cosa possiamo fare?”. Gli ho detto che dobbiamo pregare. Ma il Vescovo fa anche gesti concreti, come l’accoglienza ai nostri che lasciano la terra Ucraina. Grazie mille. Dopo Golgota viene la domenica di Pasqua. Anche attraverso la preghiera. Speriamo che questa risurrezione venga presto. Grazie vescovo Giuseppe, grazie a questa terra dell’Agro per la preghiera e il sostegno».

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