Ci sono storie che vale la pena raccontare. Come quella di Anna (nome di fantasia). Anna ha 18 mesi e insieme alla sua famiglia è scappata dalla guerra in Ucraina.
Anna è ucraina. Con il papà, la mamma, un fratellino di appena 6 mesi e altri due fratelli più grandi è fuggita dalla guerra. Tutti insieme, tre settimane fa, sono arrivati a Nocera. Li ha accolti una signora che vive qui, un’amica di università della mamma di Anna. Non parlano italiano e sono, ovviamente, in condizioni economiche drammatiche. Durante il giorno la signora che li ospita lavora, loro restano in casa, da soli.
Anna ha 18 mesi e ha bisogno di cure. Una malattia neuromotoria, per cui necessita di trattamenti di fisioterapia. Ma i suoi non hanno la minima idea di come poter fare in modo che venga curata. Eleonora Pastinesi è una fisioterapista, lo è da venticinque anni, da ventidue lavora a Villa dei Fiori. Una persona che aveva avuto in cura la cerca, e le parla della bambina.
Eleonora non ci pensa neanche un attimo, si occuperà lei delle terapie della bambina. Lo farà a titolo gratuito, dopo il suo lavoro. Subito, il 25 marzo inizia le sedute di terapia con Anna e, per correttezza, informa Villa dei Fiori. Ma il giorno stesso Villa dei Fiori le risponde che potrà occuparsi di Anna durante l’orario di lavoro perché sarà la struttura a farsi carico immediatamente delle cure della bambina. Così avviene, dal 26 marzo Anna è in cura a Villa dei Fiori con cinque giorni di terapia a settimana. Nel frattempo vengono avviate le pratiche per il servizio sanitario. Serve la vista del medico prescrittore e poi verrà elaborato il piano terapeutico per la ASL.
Domani, 13 aprile, Anna sarà visitata dal medico prescrittore. “E’ un piccola storia – dice Eleonora – ma ci racconta tante cose, dalla situazione tragica che vivono le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina, a quanto sia fondamentale essere capaci di esprimere la nostra solidarietà umana non con le parole ma con gesti concreti, che li aiutino davvero”.
Ad oggi i profughi ucraini sono circa quattro milioni, novantamila in Italia. Anna è una di loro. È a Nocera, e viene curata.
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