Il valore di una sacca di sangue

Oggi, 14 giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue, istituita nel 2004 dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Quanto vale una sacca di sangue? Lo si comprende a pieno quando una persona cara è vittima di un incidente o se un intervento chirurgico è rimandato per carenza di sangue. Ecco perché dal 2004, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha istituito la Giornata mondiale del donatore di sangue.

La data scelta coincide con la nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore nel 1900 del sistema ABO e co-scopritore del fattore Rhesus. 

I dati

Anche le donazioni hanno dovuto fare i conti con la pandemia ma i dati presentati a Perugia, lo scorso 22 maggio, nel corso dall’Assemblea generale numero 88 dell’Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue), sono davvero incoraggianti. 

Dopo 10 anni, per la prima volta, donazioni e numero di soci donatori registrano un incremento rispetto all’anno precedente: nel 2021, le donazioni sono state circa il 3% in più del 2020, pari a 1.980.132; i soci segnano una crescita di 5 punti percentuali, ovvero 1.248.145.

Risultati che mostrano «l’effetto dello straordinario impegno dei nostri donatori e volontari, grazie al quale siamo riusciti ad assicurare scorte di emocomponenti e terapie salvavita ai pazienti cronici» ha sottolineato Gianpietro Briola, presidente dell’Associazione volontari italiani del sangue, che conta 3.359 sedi spalmate sul territorio nazionale. 

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, impegnato a sua volta come donatore, ha rimarcato: «Donatori e cittadini hanno risposto presente durante la pandemia, partecipando alla campagna vaccinale e consentendo il graduale ritorno alla normalità. Il ministero si impegna a tutelare la gratuità del dono e della raccolta di sangue e plasma».

I donatori «rappresentano una risorsa insostituibile» ha ribadito il presidente Briola, ricordando che questo sarà il cuore delle iniziative in programma per la prossima Giornata mondiale del donatore di sangue, il 14 giugno. 

Delle difficoltà prodotte dalla pandemia parla anche Prisco Fortino, presidente della sezione nocerina Frates, una costola delle Misericordie d’Italia. Nata 4 anni fa dall’impegno del gruppo dei soci fondatori, tutti impegnati in ambito sanitario, la Frates di Nocera Inferiore ha fatto appena in tempo ad avviare i primi progetti per subire poi lo stop imposto dall’emergenza sanitaria.

La prima campagna di sensibilizzazione, organizzata in collaborazione con i medici del Centro trasfusionale dell’ospedale nocerino Umberto I, ha coinvolto tutti gli istituti superiori di Nocera Inferiore. Gli altri progetti aspettano di essere ritirati fuori dal cassetto a settembre.

Fortino ha le idee chiare: «I soci della Frates conoscono bene il valore di una sacca di sangue, soprattutto quando di notte c’è un incidente. Io lo dico sempre: non donate quando accade qualcosa ad un familiare, fatelo periodicamente». 

Chiaro ed efficace il suo appello per sensibilizzare le persone sul tema della donazione di sangue. Non ci resta che seguire il suo consiglio.

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