Un fratello per padrino

La nostra diocesi è stata invasa da un fiume di grazia. 1400 giovani hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione. L’esperienza di Pasquale e Francesco Avallone della parrocchia Madonna di Fatima a Pagani affidata a don Francesco Amarante.

Una parrocchia di periferia e un giovane sacerdote desideroso di condividere la vita delle persone che il Signore gli ha affidato. Inizia così la storia che vi raccontiamo questo mese e che testimonia come un cammino di preparazione al sacramento della Confermazione possa lasciare tracce profonde nel cuore delle persone.

Don Francesco Amarante è arrivato alla guida della parrocchia Madonna di Fatima in Pagani il 18 febbraio del 2021.

Nonostante i molteplici impegni, ha scelto di seguire personalmente il cammino dei giovani che si preparavano a ricevere il sacramento della Confermazione. «È importante che il parroco conosca i ragazzi, per entrare nella loro vita – racconta –. Il corso si è svolto il venerdì sera, un’ora sola ma ben strutturata. Abbiamo ripreso in mano la Bibbia, per qualcuno è stata una novità».

Non siamo più abituati a interpellare la Parola di Dio, lettera viva, per affrontare le numerose situazioni che investono il nostro quotidiano. «Tante le tematiche affrontate, siamo partiti dal gesto semplice quanto essenziale della riscoperta del segno della croce fino a comprendere come la presenza dello Spirito ci renda più forti, forse anche più belli, pronti ad affrontare la vita non più soli, ma con le spalle in fuori, come gli atleti. Non è mai mancata la condivisione, spesso il confronto è stato impegnativo perché i giovani hanno bisogno di testimoni, non solo di Maestri» aggiunge.

Variegata l’età dei 29 partecipanti, il più grande aveva 36 anni, il più piccolo quasi 12. Gli ultimi tre incontri hanno visto protagonisti anche i padrini e le madrine, la cui scelta è stata tra i temi del percorso di preparazione. Vale sempre la pena ricordare che i criteri da seguire non sono il grado di parentela né il censo. I padrini e le madrine devono essere testimoni credibili del Vangelo, adulti che ti sostengono nel cammino della fede che non può mai ritenersi concluso. Il corso è terminato con una giornata di ritiro e condivisione presso il santuario della Madonna del Granato a Paestum. 

Le esperienze

Tra i 28 giovani che hanno ricevuto la Confermazione ci sono Pasquale Avallone, 21 anni il prossimo 22 ottobre, e suo fratello Francesco che ha compiuto 19 anni il 23 giugno. 

Pasquale è al terzo anno della facoltà di Matematica presso l’Università degli Studi di Salerno, Francesco ha conseguito la maturità scientifica lo scorso mese di luglio ed è in attesa di conoscere i risultati dei test di ingresso ad alcune facoltà. Al primo posto c’è Fisioterapia, un percorso di studi che gli consentirebbe di coniugare la futura professione con la sua grande passione, la pallamano, che pratica a livello agonistico. Il giovane infatti milita nelle fila dell’Handball Lanzara. Al secondo posto c’è Tecniche di Radiologia Medica, la terza opzione è la facoltà di Biologia. 

Da bambini Pasquale e Francesco hanno sempre frequentato la parrocchia insieme ai genitori. Poi, come spesso accade, quando sono diventati più grandi si sono allontanati. C’erano lo studio, lo sport – Pasquale è stato per molti anni arbitro di calcio –, gli amici. Hanno mantenuto tuttavia viva la fedeltà all’Eucaristia domenicale. Ricordano le Messe a cui partecipavano insieme ai genitori, Massimo e  Santa, a Pompei o nella chiesa del bellissimo monastero delle Suore Clarisse a Nocera Inferiore. 

Il Signore non ha permesso a quel filo che li legava a Lui di spezzarsi completamente. E, poi, piano piano, ha cominciato a “tirare” per riportarli a sé.

Il 20 marzo del 2021 Pasquale e Francesco sono chiamati ad affrontare il primo grande dolore della loro vita: perdono il nonno materno Luigi Sardo. I nonni paterni erano morti quando loro erano appena dei bambini, questa perdita invece è uno strappo doloroso da elaborare.

In questo tornante faticoso della loro vita incrociano i passi di don Francesco Amarante, il giovane sacerdote cerca di rimanere loro accanto e, per aiutarli nel percorso di rielaborazione del lutto, li coinvolge in parrocchia.

Foto di gruppo dei giovani che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione, con i padrini, il vescovo Giuseppe  e don Francesco Amarante

Accade così una cosa meravigliosa. I due ragazzi scoprono che la comunità è famiglia. Si sentono a casa, fanno l’esperienza di sentirsi accolti, e per ringraziare per il bene ricevuto decidono di mettere i loro talenti al servizio. Diventano entrambi educatori di Azione Cattolica e Pasquale anche referente per il Cammino sinodale. Francesco è il jolly da schierare per organizzare attività sportive. 

Quando parte il corso di Cresima decidono di iscriversi. «Ho ritenuto che fosse il momento giusto» dice Pasquale. «Volevo confermare il dono della fede ricevuto dai miei genitori» aggiunge Francesco. Il percorso è entusiasmante, c’è la possibilità di conoscere gli altri partecipanti e di confrontare la propria storia personale con la loro. I temi proposti sono affascinanti ed è bello scambiarsi i diversi punti di vista. Pasquale ricorda l’incontro sui sensi, in particolare il tatto. «Don Francesco ci ha chiesto in quale occasione ci siamo sentiti toccati, smossi. Il riferimento era più spirituale che fisico. Abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza della nostra fede». 

Quado giunge il momento della scelta dei padrini, Pasquale sceglie suo fratello Francesco. «Lo so, in genere è il fratello minore che sceglie quello maggiore – racconta – ma Francesco per me è un’àncora. Io sono una persona introversa, a tratti timida. Francesco invece è solare, vede il mondo in un modo diverso dal mio». E di questo sguardo vuole abbeverarsi anche lui. Francesco lo guarda con gli occhi che sorridono. Anche lui ha fatto una scelta controcorrente: la sua madrina è Giuseppina Napoletano che gioca nella nazionale di pallamano femminile. «È una persona sempre presente nella mia vita, mi ha aiutato tanto anche che a gestire il rapporto con la società» dice.

Lo scorso 2 giugno hanno ricevuto il sigillo dello Spirito dal vescovo Giuseppe Giudice. Di quel giorno ricordano l’imposizione delle mani e l’unzione del crisma accompagnata dalle parole: «Ricevi lo Spirito Santo che ti è stato dato in dono». «Emozionante anche la mano del padrino sulla spalla, quasi a dire: eccomi, sono qui, sono al tuo fianco» spiega Pasquale. «L’emozione più grande l’ho provata quando ho pronunciato il suo nome, ho capito ancora meglio il mio ruolo» aggiunge Francesco. Emozione che si è sommata a quella provata il giorno in cui il fratello gli ha comunicato di volerlo come padrino. Gli chiedo se ha mai messo in discussione quella scelta. «No – mi spiega–, Pasquale è risoluto, sapevo che ci aveva pensato bene prima di chiedermelo». 

Da cristiani maturi i due giovani continuano con più vigore il loro servizio in comunità. «Ognuno è una risorsa», dicono e loro di talenti ne hanno davvero tanti.

Dei 29 partecipanti al corso, 28 hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione e 20 continuano a frequentare la parrocchia. Il più piccolo, 12 anni appena, ha scelto di aspettare prima di confermare la sua fede. Non ha ancora trovato il padrino su misura per lui. I piccoli sanno dare lezioni preziose.

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