Quanta pace nel sentire i racconti da Lourdes. La voce si arricchisce di armonia, le emozioni provate non conoscono argini, se non l’intimità delle riflessioni più confidenziali. Ma il cuore vuole condividere, trasmettere pace.
Me lo ha spiegato la signora Maria Pannullo, di Nocera Inferiore, una delle due affezionate lettrici di Insieme che lo scorso agosto hanno partecipato gratuitamente al 50esimo pellegrinaggio diocesano a Lourdes organizzato dalla PUACS, grazie al sorteggio della nostra rivista riservato agli abbonati.
«È stato il mio nono viaggio a Lourdes, ma le emozioni sono quelle della prima volta. È stato un dolore non poterci tornare in questi due anni a causa della pandemia. La commozione che provi arrivando al Santuario e vivendo il pellegrinaggio è particolare e io la porto dentro di me per tutto l’anno. Mi rigenera, mi dà la carica».
Un’esperienza di fede, preghiera e speranza che la signora Maria avrebbe voluto condividere con l’amato marito, purtroppo scomparso prematuramente. «Avrei tanto desiderato vivere questa esperienza insieme a lui. Tornare ai piedi della Vergine mi ha dato la forza di elaborare quel grande dolore. La serenità che dà la Vergine la porto con me e mi permette di affrontare la vita quotidiana con un aiuto in più nel cuore. E quella sensazione cerco di trasmetterla al ritorno a casa alla mia famiglia, ai miei cari e a coloro che potrebbero averne bisogno, portando un semplice oggetto in dono e il racconto di quei giorni».
Al pellegrinaggio diocesano ha partecipato anche la vincitrice del sorteggio 2022, Rachele Sorrentino, di Poggiomarino.
«È stata la mia prima volta a Lourdes, ma di certo non sarà l’ultima – racconta –. È stata un’esperienza molto commovente, ho vissuto quattro giorni di completo ristoro spirituale, grazie anche all’ottima pianificazione dei volontari della PUACS. Quando ti senti tranquilla per tutto ciò che concerne l’organizzazione del viaggio e del soggiorno, puoi dedicarti con animo sereno alla meditazione e alla preghiera, lasciarti trasportare dal Mistero che quel luogo emana. E io ne avevo davvero tanto bisogno. Di questo li ringrazio di cuore».
Tra i ricordi del viaggio Rachele ritrova un aneddoto che ama raccontare: «Durante il Santo Rosario del pomeriggio alla Grotta delle apparizioni della Vergine, ho ceduto la mia sedia ad una signora arrivata più tardi. Un gesto semplice, spontaneo, ma apprezzato, tanto che dopo il Rosario ci siamo fermate a parlare. Arrivava dalla Sicilia, ci siamo scambiate il numero di telefono e ancora oggi ci sentiamo o mi manda un messaggio per chiedermi come va». Non solo un’amicizia da quell’incontro, anche una certezza che ora Rachele si porta dentro.
«Chiacchierando con la mia nuova amica, ho dimenticato di riprendere il foulard che avevo lasciato sulla sedia nella Grotta. Me ne sono ricordata a tarda sera, perché aveva rinfrescato. Anche se ormai tardi e senza nessuna speranza di ritrovarlo, mi sono recata alla Grotta. Il foulard era lì, quasi ad aspettarmi. Da lì un pensiero che ancora oggi mi accompagna: Se Maria ha custodito un oggetto così insignificante, vuoi che non custodisca me?».